Nuove voci, nuove indiscrezioni, nuove accuse. A Siena cresce la paura per lo spettro di una retrocessione in Serie B che la Giustizia sportiva potrebbe infliggere alla società bianconera dopo quanto emerso dall’informativa della polizia legata alle indagini che la Procura di Cremona sta portando avanti sul caso del calcio-scommesse. Le accuse sono tante e pesanti. Durante il suo interrogatorio Carobbio è andato giù duro sulla sua ex squadra e in particolare con il presidente Massimo Mezzaroma. Accuse che se confermate aprirebbero direttamente il baratro della retrocessione per la Robur.
 
Nuove indiscrezioni «Prima di Siena-Varese, il portiere Coppola si presentò da me sconvolto riferendomi che il presidente Mezzaroma voleva scommettere sulla sconfitta della nostra squadra». Un’invettiva durissima, quella di Carobbio (leggi), gravissima se confermata, che si va ad aggiungere agli altri atti secretati dell’interrogatorio dell’ex giocatore del Siena (leggi). Se venisse confermata dalle indagini la volontà di Mezzaroma di combinare il match, nonostante il rifiuto di squadra e staff tecnico che poi si imposero sul Varese per 5-0 lo scorso 21 maggio, secondo l’Articolo 7 del Codice di Giustizia sportiva si tratterebbe comunque di illecito consumato e, quindi, la pena minima prevista sarebbe la retrocessione.
 
Il silenzio della società Una notizia che rappresenta un’autentica bomba e che mina pesantemente le fondamenta di tutto l’ambiente calcistico senese, reduce da due annate in cui sono arrivate una promozione dalla Serie B con tre giornate di anticipo e una salvezza decisamente tranquilla nel campionato di Serie A che si è concluso poche settimane fa. Dall’Ac Siena non trapela niente e la società bianconera continua a perseguire la via del silenzio: «Fin dall’inizio dell’inchiesta sulle scommesse l’atteggiamento dell’Ac Siena è stato di non inseguire la fuoriuscita di notizie di stampa, ma rispettare in pieno il lavoro della magistratura e attendere di difendersi da eventuali rilievi nelle sedi opportune – si legge in un comunicato ufficiale pubblicato sul sito web della società -. Ribadendo che questo atteggiamento non rappresenta acquiescenza, saremo pronti a dimostrare le nostre ragioni se e quando saremo chiamati».
 
Futuro incerto Il Siena risponderà al processo sportivo che prenderà il via nel mese di luglio. Un processo lampo visto che, entro agosto, dovranno essere emesse tutte le sentenze per permettere poi alla Lega Calcio di stilare i calendari per la prossima stagione. Per ora tengono banco solo le dichiarazioni di Carobbio. Parole che hanno poi portato alle perquisizioni (leggi) avvenute in casa di Conte, Perinetti (ex responsabile tecnico del Siena), Mezzaroma e appunto dell’ex portiere del Siena Coppola. Tutte persone che dovranno presentarsi davanti ai magistrati di Cremona. Per ora solo Coppola e Perinetti sono stati interrogati dal procuratore federale Palazzi, mentre Mezzaroma non poté presentarsi visto che si doveva sottoporre ad un’operazione chirurgica. Lo stesso Antonio Conte non è stato mai convocato. Durante gli interrogatori, Coppola e Perinetti scagionarono Conte dai suoi presunti capi d’accusa. L’informativa della polizia legata alla indagini di Cremona però inguaia il numero uno bianconero.
 
Abbandonare la nave? In questo contesto, il silenzio della dirigenza dell’Ac Siena non aiuta: tra i tifosi inizia ad aleggiare un certo malcontento (video) e, dopo che nei mesi scorsi c’era stato un certo garantismo sulla posizione della Robur, oggi lo spettro della retrocessione o comunque di una pesante penalizzazione  sembrano farsi decisamente più incombenti sulla Siena calcistica. E la paura regna sovrana, complice anche un futuro tutto da disegnare: Perinetti e Sannino sono già del Palermo e due giocatori, Brienza e Calaiò, hanno la valigia pronta per poterli raggiungere in terra siciliana. Sul fronte mercato sembra che il Siena non eserciterà il diritto di riscatto per Mattia Destro che andrà al Genoa, così come sembrano destinati al Grifone anche Rossettini e Bolzoni. Ed anche la bandiera, capitan Vergassola, aspetta un segnale che lo induca a rifiutare un trasferimento allo Spezia. Insomma, il Siena sta affrontando forse la più grave crisi della sua storia centenaria senza avere un’idea chiara su quello che sarà il suo futuro tecnico e societario, senza un direttore sportivo, un direttore generale, un allenatore e con una squadra cui sembra stato dato il segnale di abbandonare la nave. Con le trasformazioni strutturali e strategiche che sta affrontando il main sponsor (Banca Monte dei Paschi), con il Comune di Siena a rischio commissariamento, e quindi con la mancata possibilità di ultimare i progetti che riguardavano il nuovo stadio e, soprattutto, il polifunzionale centro sportivo di Taverne d’Arbia alle porte della città, il Siena sembra adesso una nave in totale avaria. Se dovesse arrivare un’ulteriore colpo da parte del caso-scommesse, sarà lecito parlare di ‘naufragio’.