«Perché, perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone».  Così cantava Rita Pavone negli anni ’60. Il ritornello della canzone mi è tornato in mente mentre ero in un centro commerciale (devo pur aver fatto qualcosa di male in un’altra vita per meritare di dover trascorrere una giornata in un posto da dove esci stordito come se fossi stato in un frullatore). Tutto normale fino a quando in un negozio di abbigliamento non appare Lorenzo Insigne, calciatore del Napoli. Tutti gli uomini presenti, fino ad allora trascinati inermi da mogli o compagne con la bava alla bocca per una borsa o un paio di scarpe, si sono improvvisamente illuminati nemmeno avessero avuto una visione (è probabile che per noi così quegli occhi non hanno mai brillato). Così è scattata la caccia alla foto, all’autografo, la telefonata all’amico. Pochi minuti di passaparola e il negozio si è trasformato nella curva di uno stadio. I più timidi facevano video e foto da lontano. Solo i più timidi però, tutti gli altri (erano davvero tanti…) si sono avventati tipo avvoltoi sul povero Insigne. Una coppia gli ha addirittura piazzato tra le braccia il loro bambino di pochi mesi (che ancora non sa nemmeno parlare ma da grande dovrà tifare la squadra del cuore del papà altrimenti rischia il foglio di via dalla città). Ecco noi donne dovremmo rassegnarci. Per molti uomini il calcio è questione di vita o di morte. E’ come l’amore per la mamma: non si tocca. Non cambierebbero la loro passione calcistica nemmeno sotto tortura. Guai a parlar male dei loro idoli. E’ l’unica fede che non tradirebbero mai. Se ci fate caso il giorno dopo una partita di calcio passeggiando per strada l’argomento dominante è sempre e solo uno: il calcio. Tutto ruota intorno ai quei 90 minuti. Al bar, dal giornalaio. Si improvvisano tutti arbitri, calciatori, allenatori e grandi esperti. Accalorate discussioni su questa o quella azione, sulle decisioni arbitrali, sulla forma fisica di un calciatore e sulle scelte dell’allenatore che è sempre quello che prende più insulti di tutti quando le cose vanno male. Perché poi non si tratta più soltanto di qualche ora la domenica. No. Non più. durante la settimana c’è la Champions, la coppa di questo o la coppa di quello. Insomma c’è sempre qualcosa. Le pagelle dei calciatori, gli highlights, il fantacalcio. Per i tifosi più sfegatati ci sono anche le trasferte quando la squadra del cuore gioca fuori casa. E allora alle donne non resta che rassegnarsi. Certi uomini hanno sposato prima la loro squadra. Finché morte non li separi. E’ il calcio bellezza.