FIRENZE – Incertezza, e preoccupazione, sul futuro dello storico Caffè Giubbe Rosse a Firenze.
Rilevato all’asta nel luglio 2019 dalla società Sielna dell’investitore kazako Igor Bidilo, era stato chiuso per lavori di ammodernamento, ma l’ultimo contatto dei sette dipendenti con la nuova proprietà risale all’ottobre 2020 quando fu comunicata loro la riapertura (poi non avvenuta) nel mese di marzo 2021 per il caffè, luogo simbolo della cultura fiorentina del ‘900, frequentato da intellettuali come Papini, Soffici, Pratolini, i Futuristi. Sielna peraltro è al centro di un’inchiesta a Siena per autoriciclaggio che vede lo stesso Bidilo indagato.
In bilico 20 lavoratori
«Da loro al momento non abbiamo avuto risposte, anche se le abbiamo sollecitate – spiega Rosa Anna Lombardo (Filcams-Cgil) – e contiamo di avere risposta alle nostre Pec quantomeno dalle istituzioni: dobbiamo riaprire un tavolo. Oltre a essere preoccupati per la riapertura del locale, siamo preoccupati anche per gli altri lavoratori di Sielna», che è entrata anni fa anche nella proprietà del caffè Scudieri in piazza Duomo. Allo stato attuale i lavori di ammodernamento del locale sono fermi, ed è in bilico la sorte di altri 20 lavoratori che in virtù di un accordo firmato lo scorso anno avrebbero dovuto essere assunti dalle Giubbe Rosse al termine di un periodo di formazione, che fino a oggi non c’è mai stato.