Reti, trappole e una cinquantina di uccelli vietati in un congelatore. E’ il frutto del sequestro messo a segno sabato mattina da una pattuglia della Polizia provinciale a Castelnuovo di Prato, nel terreno appartenente a un cacciatore che adesso è accusato di cattura e uccisione illegale di uccelli e di utilizzo di mezzi non consentiti. «Un’operazione importante nell’ambito della lotta al bracconaggio che interrompe un’attività illegale probabilmente portata avanti da anni – spiega il comandante della Polizia provinciale di Prato Michele Pellegrini –. L’intervento è stato possibile grazie alla presenza e al controllo del territorio da parte degli agenti. Siamo arrivati sul terreno grazie a richiami di uccelli insoliti in questa stagione e abbiamo trovato 24 metri (per 2 metri di altezza) di reti e alcune trappole posizionate».
Liberato uno storno Al cacciatore, un 65enne italiano, sono stati contestati i reati di uccellagione (reti), caccia con mezzi vietati (trappole), detenzione e uccisione di animali e specie nei cui confronti la caccia è vietata, maltrattamento di animali e omessa custodia nei confronti di due fucili e delle relative munizioni. Le reti e le trappole, come detto, erano allestite in un terreno completamente recintato, di proprietà del cacciatore, opportunamente oscurato da una alta e fitta siepe di alloro. Qui il proprietario svolge abitualmente anche attività agricole, ci sono infatti coltivazioni a ortaggi, viti ed alberi da frutto. Intorno ai mezzi illegali appositi richiami vivi (merli e tordi bottacci) che attraevano gli altri uccelli in modo che rimanessero intrappolati. Al momento del sequestro nelle reti è stato rinvenuto uno storno, intrappolato ma ancora vivo, che è stato subito liberato.
I sequestri Sono state sequestrate complessivamente 4 reti per cattura di uccelli, 4 trappole in ferro a scatto, anch’esse in attività di cattura di uccelli ed altra fauna selvatica. Dalla verifica delle strutture e degli annessi agricoli son stati poi rinvenuti all’interno di un congelatore 53 uccelli morti quasi tutti appartenenti a specie vietate e due fucili da caccia (un calibro 24 ed una carabina) e 23 cartucce detenute in luogo non idoneo.