Un nuovo piano faunistico provinciale per salvare la caccia sociale. E’ quanto auspica Alessandro Ferretti, presidente provinciale di Arci Caccia Siena alla vigilia del convegno in programma venerdì 2 dicembre a Casetta (Asciano) – Hotel Montaperti ore 16.30. «Occorre cambiare passo e strategia per salvare la caccia sociale – ha detto – e per evitare che presto si giunga ad un modello privatistico e consumistico. Un modello di tipo europeo, discriminante per le fasce più deboli e dannoso per l’ambiente». L’Arci Caccia provinciale di Siena raccoglie la sfida del rilancio della gestione faunistica, facendosi promotrice di una serie di proposte per il nuovo Piano Faunistico Provinciale. Difesa e valorizzazione della caccia pubblica e sostenibile, rispetto delle indicazioni scientifiche nazionali e comunitarie, ruolo degli Ambiti Territoriali di Caccia e una diversa riflessione sugli investimenti e risorse del comparto, rappresentano dei nodi ineludibili da sciogliere. Al convegno, oltre al presidente Ferretti, interverranno Roberto Beligni Cia Siena, Marco Spinelli Consigliere regionale, Legambiente e la Provincia di Siena. I lavori saranno conclusi da Fabio Lupi, presidente Arci Caccia Toscana.
Linee per il futuro «Un’occasione – spiega Ferretti – per riflettere sugli errori ma anche e soprattutto per tracciare le linee future sulle quali rifondare un nuovo patto con gli agricoltori e con i vari portatori d’interesse. Mentre sarebbe servita anche sul piano nazionale, una nuova stagione di confronto per la soluzione di questi ed altri problemi reali e per ristabilire una nuova governance del settore in cui una larga parte dell’associazionismo venatorio nazionale si è spostato su politiche sbagliate e perdenti. L’Arci Caccia è pronta a fare la sua parte per un nuovo protagonismo di Siena nei tavoli regionali, sui nuovi indirizzi che la Regione Toscana sta approvando all’interno del PAR (Piano Agricolo Regionale) e per declinare in chiave locale le principali novità contenute nella nuova Legge Regionale sulla caccia».
Aumento degli ungulati Negli ultimi anni, infatti, la caccia anche in provincia di Siena ha subito cambiamenti profondi, sia per le mutate condizioni ambientali che per motivi economici e sociali. Si è assistito – spiega Arci Caccia – alla crescita esponenziale degli ungulati quale realtà faunistica di ampia diffusione e che attrae sempre di più gli interessi del mondo venatorio provocando tensioni verso il comparto agricolo. Contemporaneamente, viviamo in alcune parti della provincia, una seria difficoltà nella presenza e conservazione della piccola selvaggina stanziale. Problemi reali ai quali si possono aggiungere una crescente diminuzione delle risorse pubbliche e dell’apporto necessario del volontariato. L’attenzione si è incentrata in modo crescente su falsi obiettivi come la dilatazione dei tempi di caccia e le specie cacciabili che ha prodotto una serie di fallimenti consegnando le sorti della caccia nelle mani dei tribunali amministrativi. Le molteplici sentenze di questi giorni, stanno falcidiando molti calendari venatori regionali e abbassando la certezza del diritto per i cacciatori.