La richiesta dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori al ministro Romano di un decreto che consenta la caccia allo storno, ha il pieno appoggio della Cia Toscana, che già da tempo aveva avanzato richieste in questa direzione.
Piano di controllo – “Un decreto, in deroga alla direttiva comunitaria 147/2009 (che ha inserito lo storno fra le specie non cacciabili) – sottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – è quanto mai necessaria”. La Cia Toscana auspica che lo storno venga reintrodotto tra le specie cacciabili, ma nel frattempo “vogliamo che il Governo approvi un decreto che consenta il prelievo venatorio, così che anche la Regione Toscana possa adottare un piano di controllo per contenere i danni alle diverse colture”.
I danni – Un po’ tutte le coltura agricole – chiarisce la Cia Toscana – registrano danni dovuti alla presenza di storni, anche perché, a differenza del passato, ormai questa specie è presente nelle campagne toscane tutto l’anno. Le colture più danneggiate sono le olive, principalmente; e poi le colture ortofrutticole, i cereali e l’uva.
Firenze