Siglato tra il Comune di Pisa e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza un protocollo d’intesa finalizzato al «coordinamento dei controlli sostanziali della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiari di prestazioni sociali agevolate». Lo rende noto l’amministrazione pisana precisando che «l’accordo ha la durata di due anni e può essere prorogato» e che «le attività di controllo permetteranno da una parte la tutela delle entrate erariali e la salvaguardia degli interessi finanziari degli enti su cui grava l’erogazione degli aiuti».
Tutti i sostegni sotto la lente «Abbiamo deciso – sottolinea il sindaco, Michele Conti – di mettere a sistema la collaborazione con la Guardia di Finanza per rafforzare il sistema dei controlli, in modo da contrastare le false dichiarazioni o peggio gli imbrogli di chi ha usufruito dei benefici tratti da prestazioni agevolate erogate dal Comune senza averne pieno diritto. Un’esigenza resa ancora più attuale visto l’incremento di misure di aiuto sociale che abbiamo messo in campo soprattutto in questi mesi di emergenza economica per sostenere i cittadini e le famiglie che hanno subito le conseguenze più gravi del lockdown». Con l’intesa Comune e fiamme gialle definiscono la reciproca collaborazione con lo scopo di rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto «delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno e/o di incentivo e, in particolare, vengono citate pratiche di edilizia residenziale pubblica, accesso all’edilizia convenzionata e alla locazione agevolata, forme diverse di sostegno economico (contributi affitti, rimborso utenze, assegni di cura, ausili per disabili, contributi integrazioni rette servizi anziani, buoni spesa previsti dal Dpcm del 29 marzo scorso), procedure per la definizione della contribuzione dell’utenza ai servizi domiciliari, per l’infanzia e scolastici, concessioni assegni maternità e nucleo familiare numeroso». Se la finanza accerterà irregolarità documentali o abusi lo comunicherà al Comune che revocherà agli utenti i benefici erogati.