Cinque regole d’oro per dire addio alle buste di plastica senza troppi rimpianti. Le ha stilate la Coldiretti Lombardia per aiutare i consumatori e facilitare il passaggio alle borsine ecocompatibili, dopo l’entrata in vigore dal 1 gennaio della norma che vieta la commercializzazione delle classiche buste per la spesa nei supermercati e nei negozi.
Le regole – Le 5 “regole d’oro” per sopravvivere senza la plastica sono: 1) cercare nei cassetti o negli armadi delle borse in tessuto che non si usano più che ci sono state regalate durante qualche viaggio o incontro: andranno benissimo per contenere la spesa. Per gli acquisti quotidiani sono adatte anche delle vecchie borse di paglia o quelle che si usano per portare gli asciugamani in spiaggia; 2) meglio dividere la spesa in due o più contenitori perché più leggeri e più pratici da trasportare, manovra utile soprattutto per quelli in mater-B che così resistono meglio; 3) riutilizzare più volte le “vecchie” buste di plastica che si hanno ancora in casa: se si evita di metterci i detersivi (ingombranti e pesanti) possono resistere più e più volte. Una volta rotte, metterle nell’apposito contenitore della raccolta differenziata; 4) se si hanno delle vecchie scatole di cartone formato carrello da supermercato ancora in buone condizioni, rinforzarne il fondo e gli angoli con del nastro adesivo da imballaggio e usarle per la spesa; 5) recuperare dalle soffitte o dalle cantine i trolley della spesa delle nonne, dargli una bella rinfrescata e rimetterli in azione. E considerare che l’uso di certi contenitori rispetto ad altri alla fine è anche una questione di abitudine.
I numeri – Secondo le stime di Coldiretti gli italiani sono tra i massimi utilizzatori in Europa di shoppers in plastica con un consumo medio annuale di 300 sacchetti a testa. In Italia arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa dove vengono importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia. Il 28 per cento di questi sacchetti diventa rifiuto e va ad inquinare l’ambiente in modo pressoché permanente poichè occorrono almeno 200 anni per decomporli.
Siena