La Fiorentina sconfigge due a zero il Milan nel suo esordio stagionale in campionato e balza da subito in testa alla classifica di serie A. Un successo rotondo, sorprendente e per molti aspetti meritato quello della rosa guidata da Paulo Sousa, anche lui al debutto ufficiale come tecnico nel campionato italiano, con il tecnico lusitano che soltanto sabato scorso aveva parlato di settimana peggiore da quando lui era diventato allenatore viola, ed invece sul campo certi tipi di difficoltà del gruppo gigliato non si sono visti. Rossoneri di Mihajlovic annichiliti dalla rete al 36’ del primo tempo su punizione firmata da Marcos Alonso, al primo gol su calcio di punizione nella sua storia viola, e dal gol su rigore al 10’ della ripresa di Josip Ilicic, per fallo conquistato da quest’ultimo per atterrato ad opera di Romagnoli. La tanto decantata coppia difensiva formata dall’ex romanista e da Rodrigo Ely è la vera causa del k.o. del Milan visto che quest’ultimo si è fatto espellere per un doppio giallo, di cui il secondo sul fallo che poi ha portato a sbloccare la partita negli ultimi minuti della prima frazione, ed il primo è stato come detto il responsabile dell’episodio che ha poi chiuso il match.
Quel tocco mistico C’è del mistico in questa vittoria della Fiorentina perché Marcos Alonso soltanto venerdì scorso era stato a San Miniato Monte e facendosi fotografare sulle scale che portano alla chiesa celebre per avere un cimitero in cui sono sepolti molti personaggi storici della vita di Firenze aveva postato l’immagine con questa didascalia: «A pregare affinché questa sia una buona stagione». Se il buongiorno si vede dal mattino, per l’ex esterno sinistro cresciuto nel Madrid questa può essere il campionato della definitiva consacrazione. «Sono felice per il mio gol ma soprattutto per il bell’esordio fatto con la squadra – ha raccontato il classe ’90 iberico a fine partita –. Siamo partiti bene e non era facile contro una formazione di tutto rispetto come il Milan che lotterà per lo scudetto. Speriamo di continuare così, siamo un bel gruppo e da parte mia c’è la volontà di restare qui e se è possibile prolungare il mio contratto perché ho scelto la Fiorentina per il mio futuro».
Joaquin resta Chi anche dovrà abituarsi a dover restare a Firenze è l’esterno offensivo Joaquin che ha ricevuto nei giorni scorsi un’offerta dal suo ex club, il Betis Siviglia, dove ha giocato fra il 2000 ed il 2006, e che lo ha tentato per un pronto ritorno in Spagna. Ieri sera era in tribuna, ufficialmente per un problema muscolare che lo ha colpito nelle ultime ore di vigilia della gara contro il Milan. In realtà Paulo Sousa ha visto il giocatore scosso dalle ultime voci di mercato ed in virtù anche della volontà di tutelare lo stesso Joaquin, ha stravolto la formazione con gli ingressi dal 1’ del brasiliano Gilberto nel ruolo di ala destra, Badelj a centrocampo preferito a Mario Suarez, e Roncaglia per Astori. «Joaquin? Sapete come ragiono io e l’ho spiegato anche lui. Joaquin è al centro di questo progetto, crediamo fortemente in lui, il ragazzo vuole tornare in Spagna ma gli ho detto che è ancora giovane e che ci tornerà fra qualche tempo. – ha sottolineato il patron viola Andrea Della Valle -. Gli ho fatto l’esempio di quei cinque-sei grandi giocatori che sono passati da Firenze e che io ho trattenuto e speriamo che abbia capito che rimarrà. Se non l’ha capito, lo capirà fra una settimana. Il ragazzo ha dei motivi per tornare a casa, ma gli ho detto che si divertirà ancora molto con noi. Non è sul mercato lui come quei 4-5 per cui negli ultimi giorni avro’ richieste da decine di milioni. Nessuno è sul mercato».
Democratici in tribuna Infine una curiosità: ieri sera sugli spalti del Franchi ha esordito nel ruolo inedito di tifosa il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, sedutasi accanto al collega di governo, e tifoso sfegatato rossonero, Luca Lotti. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, storico supporter viola, siamo certi che l’avrà chiamata nel post gara per ringraziarla quale porta fortuna della sua Fiorentina. Premier che certamente invece non avrà fatto mancare l’ironia nei suoi sms nei confronti del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e verso il presidente del Pd Matteo Orfini, anch’esso tifoso del club guidato da Silvio Berlusconi. Una roba del tipo: «Solo alla play station il tuo Milan può battere la mia Fiorentina».