Un’edizione da record, che ha consentito di raccogliere oltre 7.000 euro per la lotta al femminicidio e alla violenza di genere. La rete di solidarietà degli chef fiorentini non si è fermata, e giovedì sera la terza edizione della “Italian Chef Charity Night” ha raggiunto una cifra record grazie alle donazioni dei fiorentini arrivati sulle terrazze del Forte Belvedere a Firenze. All’appuntamento hanno partecipato alcuni dei più rinomati chef fiorentini e toscani, che hanno risposto all’appello lanciato dal comitato “Italian Chef Charity Night” per dare un segnale di continuità con le iniziative degli ultimi due anni. La cifra incassata verrà devoluta al centro antiviolenza Artemisia per mantenere le due case a indirizzo segreto dove vivono protette le donne e i bambini minacciate di morte da ex mariti o stalker.
Buon cibo contro il femminicidio Al Forte Belvedere i fiorentini hanno assaggiato i piatti “signature” di 16 importanti chef del panorama fiorentino e toscano, a partire dagli stellati Annie Feolde (Enoteca Pinchiorri), Marco Stabile (Ora d’Aria), Peter Brunel (Borgo San Jacopo), Antonello Sardi (La Bottega del Buon Caffè) e Ombretta Giovannini (La Leggenda dei Frati), insieme a Stefano Cavallini (Tosca), il primo italiano ad aver conquistato la stella Michelin fuori dall’Italia. E ancora: Karime Lopez, braccio destro di Massimo Bottura alla Gucci Garden Osteria, e habitué come Simone Cipriani (Essenziale) o Beatrice Segoni (Konnubio) accanto a new entries come Sandro Baldini (Relais Le Jardin), Riccardo Serni (Trattoria Moderna) o Monika Filipinska (Dievole). In assaggio anche il finger food a base di uova del ristorante Nu Ovo, i pani e le schiacciate del forno Pane, amore e fantasia, i vini dell’azienda vinicola Vallepicciola, lo champagne della maison Bergere, i cioccolatini del maestro Andrea Bianchini, il caffè Corsini con il campione Francesco Sanapo, e il gelato di Paolo Pomposi (Badiani) e Giampiero Burgio (Gippino), in rappresentanza del Gelato Festival. «Ancora una volta la risposta della città è stata generosa – ha spiegato Marco Gemelli, organizzatore insieme a Once Events della serata – e questo ci spinge a continuare su questa via, grazie ancora a un ‘gioco di squadra’ che conta su una rete di volontari e partner senza la quale il charity non avrebbe potuto esistere. A loro va il nostro più sincero ringraziamento. La lotta al femminicidio rappresenta un tema cruciale che tocca la nostra quotidianità, tanto più odioso perché questo fenomeno può colpire all’improvviso e spazzare via intere famiglie. Speriamo di aver contribuito a evitare altre morti».