bullismoEstorcevano denaro ad un compagno di classe minacciando di picchiarlo e costringendolo ad acquistare da loro telefoni cellulari rubati. Per questo due ragazzini di 15 e di 16 anni, residenti in provincia di Firenze, sono stati denunciati dai carabinieri per estorsione e ricettazione.

Con il bancomat della madre preleva 1200 euro Secondo quanto emerso, per i pagamenti la vittima usava il denaro prelevato di nascosto col bancomat rubato alla madre, in tutto circa 1.200 euro. Le indagini sono partite lo scorso febbraio, quando i genitori del quattordicenne, che frequenta una scuola media della provincia di Firenze, si sono rivolti ai carabinieri. Alcuni giorni prima il ragazzino aveva confessato alla madre di averle rubato il bancomat e di aver effettuato prelievi per un totale di 1.200 euro, con i quali aveva pagato i suoi persecutori, ricevendone in cambio due smartphone. I cellulari, analizzati dai carabinieri, sono risultati rubati.

Frasi angoscianti sui quaderni di scuola Come scoperto poi dai genitori, il figlio si sfogava per le estorsioni subite scrivendo frasi su uno dei quaderni che usava per i compiti: «Prepotenti da cui la mamma non mi può proteggere». «Vivo nella paura che mamma mi scopra», e poi «ho paura che lo facciano ancora». Così il quattordicenne definiva nei suoi appunti i bulli che lo perseguitavano. A casa aveva un atteggiamento scontroso e appariva molto nervoso. Da tempo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i tre, residenti in un campo nomadi della zona, lo perseguitavano pedinandolo e minacciando di picchiarlo se non avesse acquistato i telefoni.