Sono sette le persone, due donne e cinque uomini, denunciate dal Corpo Forestale dello Stato di Arezzo con l'accusa di avere concorso nella realizzazione di abusi edilizi in un'area collinare panoramica nel comune di Bucine, vicino al confine con la provincia di Siena. Gli agenti del Gruppo di lavoro in materia ambientale del Corpo Forestale dello Stato in forza alla Procura di Arezzo hanno accertato che intorno ad un fabbricato rurale preesistente, attualmente in fase di ristrutturazione, stava sorgendo un lussuoso agriturismo abusivo, dotato di spa con piscina, parcheggi e varie strutture di servizio. Molte delle opere realizzate, però sono risultate prive delle necessarie autorizzazioni.
 
Le indagini Nel corso di un primo sopralluogo la Forestale aveva individuato, oltre all'ampliamento non autorizzato del fabbricato esistente, due strutture in legno e un ampio parcheggio abusivi, opere in parte realizzate disboscando una vasta area forestale. Accertata anche la costruzione abusiva di un tratto di strada lungo 630 metri. Ma le indagini sono proseguite ed hanno portato a sospettare che sotto le opere realizzate in superficie ce ne fossero altre nel sottosuolo. Un escavatore dell'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio ha effettuato alcuni saggi ed ha individuato la presenza di una struttura interrata, situata vicino al fabbricato principale, sotto ad una vigna. Un accesso a questi locali abusivi è stato poi scoperto all'interno del fabbricato stesso, nascosto sotto il pavimento vicino alla porta d'ingresso. Sotto terra c'era un centro benessere composto da 15 vani, dotato di piscina, sauna, vasca per idromassaggio, bagni e spogliatoi.
 
La denuncia Per i quattro comproprietari dell'area e committenti delle opere, nonché per il responsabile legale della ditta esecutrice dei lavori e' quindi scattata la denuncia per avere realizzato opere edilizie senza permesso di costruire e per avere trasformato senza autorizzazione ambientale un'area boscata. E' stato denunciato inoltre per gli stessi reati il progettista dell'opera e direttore dei lavori, accusato anche di avere fornito al Comune false attestazioni circa lo stato dei luoghi, non segnalando tra l'altro che sulla zona gravava il vincolo ambientale. Denunciato infine per violazione dei sigilli anche il custode giudiziario dell'area, che ovviamente si trova sotto sequestro.