Sono più di 200mila, in Toscana, le persone affette da broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), una condizione patologia caratterizzata dalla progressiva ostruzione delle vie aeree. Secondo recenti studi clinici, l’azione sinergica di due broncodilatatori, indacaterolo e glicopirronio, può lenire i sintomi, quali ad esempio mancanza d’aria e tosse persistente, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Nei casi di broncopneumatia ostruttiva, la mancanza d’aria può minare gradualmente la capacità di movimento dei pazienti, che trovano difficoltà a salire le scale, passeggiare, in alcuni casi addirittura a compiere azioni quotidiane come lavarsi e vestirsi.
La ricerca Dallo studio “Shine”, spiega Pierluigi Paggiaro, ordinario di malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Pisa, «emerge che la monosomministrazione giornaliera della co-formulazione indacaterolo e glicopirronio, porta, rispetto al trattamento standard con tiotropio, a un incremento di 16 giorni liberi da sintomi, durante i quali i pazienti sono in grado di svolgere le loro abituali attività quotidiane». «Grazie all’azione complementare di questa co-formulazione – aggiunge Walter Castellani, direttore della fisiopatologia e riabilitazione respiratoria dell’ospedale Palagi di Firenze -, il paziente potrà ridurre le riacutizzazioni con un risvolto significativo sulla qualità di vita. Minori riacutizzazioni potranno incidere positivamente anche sulla progressione della patologia».