I lavoratori delle aziende del gas della Toscana incrociano le braccia. Lo sciopero è in programma giovedì 25 febbraio e ad essere interessate saranno le sedi toscane del Gruppo Estra, Toscana Energia, 2i Rete Gas, Asa, Gergas, Gesam e Italgas. I lavoratori ex Coingas adesso in Estra, svolgeranno un presidio dalle ore 9,30 alle ore 11 in piazza della Libertà di fronte alla sede del Comune di Arezzo e hanno chiesto di poter incontrare il sindaco Alessandro Ghinelli.
Dai sindacati preoccupazioni per le sorti dei lavoratori Filctem Cgil, Femca Cisl Uiltec Uil ricordano che «i lavoratori del gas della Toscana richiedono alle istituzioni di governo locale e nazionale e alle aziende del settore di dare risposta ai problemi riguardanti le garanzie occupazionali, la gestione del rapporto di lavoro e a quelli di natura previdenziale che si verificheranno in caso di passaggio di gestione del servizio di distribuzione gas». Filctem Femca e Uiltec hanno infatti ribadito i motivi di forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori delle aziende di distribuzione del gas, in conseguenza dello svolgimento delle previste gare di appalto che dovranno essere bandite nella Regione da parte delle amministrazioni locali.
Verso una compressione dei diritti normativi Infatti «se i comuni capoluogo non dovessero inserire nei bandi di gara garanzie analoghe all’art. 2112 del Codice Civile, l’affidamento del servizio di distribuzione del gas, invece che avvenire sulla base del miglioramento della qualità del servizio, dei livelli di sicurezza, delle estensioni e degli investimenti e sul contenimento delle tariffe per i cittadini e le imprese, avverrebbe sulla compressione dei diritti normativi e sul peggioramento delle condizioni retributive e previdenziali dei lavoratori. In questo modo rischierebbe di verificarsi anche una pesante e non consentita distorsione della parità di condizioni (prevista dalle normative in vigore) per le aziende che dovessero partecipare alla gara, favorendo quelle che operano fuori dal territorio e penalizzando le attuali gestioni».