SIENA – Soffia un vento sinistro dagli Stati Uniti. Il crac della Silicon Valley Bank rischia di aver conseguenze anche per gli istituti di credito europei.
Particolare sofferenza per Credit Suisse, Mps e Unicredit, che sono state sospese dalle contrattazioni, prima di essere riammesse. Rocca Salimbeni perde il 6,56%. Al quadro macro-economico si associano le vicende interne, con tutte le movimentazioni in corso per il rinnovo del cda. La scadenza delle liste è fissata per il 26 marzo.
In vista dell’assemblea del 20 aprile, è stato depositato un documento intitolato “Orientamenti del cda agli azionisti su dimensione e composizione del nuovo cda”. Tra i vari appelli, un invito alla continuità: “Il cda attuale auspica che per garantire stabilità e continuità d’azione alle attività dell’Organo, in questa fase particolare della vita della Banca, sia valutata la conferma di una parte degli attuali componenti sulla base del contributo attivo fornito ai lavori consiliari nell’arco del mandato”.
C’è poi la presa di posizione sui compensi dei consiglieri. “L’attuale remunerazione prevista per l’incarico risulta inadeguata – si legge nel documento – in considerazione dell’elevatissimo impegno di tempo richiesto per espletarlo adeguatamente e del raffronto con altre istituzioni comparabili, e non contribuisce a favorire l’attrattività della banca per le migliori professionalità“. Il cda aggiunge di aver stimato l’impegno di tempo necessario per svolgere in modo “corretto” l’incarico in 200 giorni annui per la figura del presidente e in 50-60 giorni l’anno per il consigliere “senza contare”, ovviamente, “l’impegno nei comitati”.
Il tema dei compensi riguarda anche l’amministratore delegato Mps, Luigi Lovaglio, che secondo la legge di bilancio dovrebbe stare a un tetto di 240 mila euro. Una norma che potrebbe essere ancora aggirata con un intervento diretto del Mef.