«Quella multa non va pagata». Per quasi due anni un disabile senese ha combattuto contro la burocrazia e i ritardi di due Comuni: Follonica e Siena. Alla fine ha avuto ragione dal giudice di pace di Grosseto. E’ il 21 giugno del 2016 quando R.P. arriva sulla Costa tirrenica per qualche giorno da trascorrere a Follonica con la sua famiglia. Parcheggia l’auto negli spazi assegnati ai disabili e in bella vista sul cruscotto il contrassegno rilasciato dal comune di Siena di colore arancione che ha una validità fino al 30 ottobre 2017.
La sorpresa è dietro all’angolo. La polizia municipale di Follonica gli fa una multa di 97 euro perché quel contrassegno non è più valido ora ci vuole quello blu europeo. R.P. non ci sta e chiede l’annullamento in autotutela. La polizia municipale risponde il 7 luglio 2016: «la stessa non può essere accolta in quanto l’istituto dell’autotutela è previsto nel caso in cui vi sia un errore formale o sostanziale nella correttezza nell’accertamento della violazione da parte dell’organo che ha redatto il verbale» firmato il comandante Luciano Bartoli. Il disabile sempre più convinto di avere ragione bussa allo studio legale degli avvocati Paolo Panzieri e Giorgio Pasquale. I legali tramite una serie di email indirizzate alla polizia municipale di Siena cercano di capire. La verità non arriva dalla risposta del comandante di quel momento (Simona Sestini) quanto dal responsabile del servizio mobilità del comune di Siena. In data 25 luglio alle ore13,47 risponde così: «con riferimento al contrassegno di parcheggio per disabili e i particolare alla prevista sostituzione di tutti i contrassegni invalidi (arancioni) entro il 15 settembre 2015 si precisa che per problemi tecnici e organizzativi il servizio ha iniziato a rilasciare i contrassegni nel nuovo formato con un anno e mezzo di ritardo…» firmato Franco Ferrandi. E’ quanto basta ai legali Panzieri e Pasquale per ricorrere al giudice di pace di Grosseto. Il 3 aprile di quest’anno l’avvocato Vincenzo Colantuoni Romagnoli pone la parola fine su quella multa da 97 euro. Tutto annullato. Ha ragione il disabile che è rimasto impigliato nei meccanismi diabolici di ritardi, leggi e decreti.
di Cecilia Marzotti