«Nel 2015 le famiglie di Siena e Grosseto hanno speso 663 euro per l’acqua, un’enormità a fronte della media nazionale, 376 euro». Lo scrive in una nota il presidente della Federconsumatori di Siena Luca Falciani specificando: «Nelle prime dieci città più care d’Italia si trovano ben 9 toscane! Anche quest’anno sono in discussione nuove richieste d’aumento dei vari gestori per il prossimo quadriennio».
Ulteriori aumenti in vista «A Gennaio i Sindaci di Siena e Grosseto – prosegue la nota – hanno lanciato una proposta ai colleghi della Regione, come loro soci di parte pubblica, e all’Autorità Idrica Toscana, l’Ente regolatore, di non procedere ad ulteriori aumenti. Eppure, per esempio, Publiacqua a Firenze chiede il 7% in più e l’Acquedotto del Fiora il 4,9. Negli incontri con le Conferenze territoriali del servizio idrico integrato, insieme ad Adoc ed Adiconsum, abbiamo chiesto il contenimento e la riduzione delle tariffe mediante una riduzione dei canoni di concessione (gravano al 18%) e delle spese di investimento non infrastrutturali, a cui potrebbero sopperire gli utili di gestione, per non far pagare in bolletta i costi dell’efficientamento delle strutture che produce anche risparmi amministrativi».
Trattamento omogeneo «La situazione economica e sociale nel Paese e nella Regione deve far riflettere tutti: l’AIT in primo luogo ma, soprattutto, i nostri Sindaci. Appare inoltre del tutto improcrastinabile un intervento con finanziamenti aggiuntivi nazionali che non gravino sulle tariffe. A livello nazionale – conclude il presidente di Federconsumatori di Siena – si attende da tempo anche e soprattutto un nuovo sistema di regole che porti finalmente tutti i cittadini su di un livello omogeneo di trattamento tariffario, con il coinvolgimento concreto delle associazioni dei cittadini, prima, e non dopo i soliti atti compiuti a carico delle famiglie».