mcdonaldsNo al McDonald’s in piazza Duomo a Firenze. Come prevedibile passa la linea politica indicata dal sindaco Dario Nardella. La commissione tecnica prevista dal regolamento per la tutela del patrimonio Unesco non ha concesso la deroga chiesta dal colosso della ristorazione. «La commissione sancisce la propria decisione negativa rispetto alla richiesta di deroga» e’ scritto in una nota divulgata da Palazzo Vecchio. La scelta, sancita ieri durante la riunione negli uffici dello Sviluppo economico al nuovo Teatro dell’Opera, è stata divulgata oggi, dopo oltre 24 ore di attesa. A determinarla i cinque ‘saggi’ che compongono l’istituto: Lucia De Siervo, presidente della commissione e direttore della direzione attività economiche del Comune di Firenze; Marta Fallani, dirigente del servizio promozione economica, turistica e lavoro (con ruolo di segretario, verbalizzatore e responsabile degli atti inserenti il procedimento); Carlo Francini, responsabile dell’ufficio Unesco; Mario Casabianca, direttore vicario di promofirenze; infine Caterina Dinnella, ricercatrice del dipartimento di gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali – Gesaaf.

Le 5 considerazioni Del progetto presentato dal “Mc”, si spiega, sono state valutate la qualità dell’allestimento delle vetrine, così come le insegne e gli interni. Ma anche la tipicità dei prodotti venduti o somministrati (nazionale o internazionale), la qualità delle materie prime utilizzate, l’innovatività e l’originalità del progetto, l’integrazione con l’identità del tessuto storico, architettonico e commerciale della città e le modalità di gestione dell’attività. E’ qui che la commissione, analizzando la domanda e le integrazioni, ha mosso cinque considerazioni: «L’attività prevalente riguarda la vendita di panini della gamma classica dell’azienda McDonald’s accompagnata da patatine fritte», tipologia di somministrazione questa «assimilabile pienamente alla definizione di fast food». Nella domanda presentata «si indica espressamente che saranno utilizzati prodotti surgelati», come hamburger, cotolette, bocconcini di pollo, patate, filetti di pesce che, «per la loro tipologia, rappresentano ampiamente la base per la preparazione della maggioranza dei prodotti venduti»; i prodotti italiani certificati (Dop e Igp) «sono utilizzati quasi esclusivamente nei prodotti stagionali, quindi non sempre presenti nell’assortimento»; dalla documentazione presentata «non si evidenzia in modo oggettivo il peso dei prodotti tipici indicati sulla gamma complessiva dei prodotti offerti alla somministrazione»; l’incidenza dei prodotti stagionali e dell’angolo toscano «è apprezzabile, ma evidentemente non prevalente». Infine, per quel che riguarda il progetto architettonico, compreso le vetrine e le insegne, «la commissione conferma l’impressione negativa già verbalizzata dalla commissione nelle riunioni del 9 e del 14 giugno sull’impatto del logo sulla facciata prospiciente Piazza del Duomo».

Dietro al silenzio «McDonald’s prende atto della risposta data dalla commissione tecnica prevista dal regolamento per la tutela del patrimonio Unesco» del Comune di Firenze, che ha negato al colosso degli hamburger la deroga per l’apertura in piazza Duomo. Così in una nota diffusa nelle ultime ore dai vertici di McDonald’s Italia. No alla “M” gialla all’ombra della cupola del Brunelleschi, per adesso la linea politica impressa dal sindaco Dario Nardella è confermata. Ora che farà la celebre azienda di fast food? Passerà alla vie legali? «La procedura in corso si completa e si chiude con questa risposta che stavamo aspettando – si sottolinea da McDonald’s Italia -. Dopodiche tutto il resto è da valutare». Detto questo, le alte sfere della catena di fast-food preferiscono non entrare nel merito della scelta, il verbale redatto dalla commissione che contesta cinque punti alla domanda e alla deroghe presentate dalla società: «La nostra posizione è già stata ampiamente illustrata nei giorni scorsi».

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