gdfNuova operazione di contrasto al lavoro sommerso nei “capannoni alveare”: denunciati sette cittadini di origine cinese e sequestrati locali adibiti a dormitorio. La Guardia di Finanza di Firenze, con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, della Direzione territoriale del Lavoro, dell’Inps, dell’Asl, dei Nas, della polizia municipale di Signa e dei Vigili del Fuoco, ha controllato due capannoni in via Pistoiese a Signa, dove operano sette ditte, gestite tutte da cittadini cinesi, che confezionano capi di abbigliamento ed accessori di pelletteria. I capannoni sono stati suddivisi in diverse porzioni, ognuna occupata da una ditta. Al momento dell’accesso nelle strutture sono stati identificati 51 lavoratori di origine cinese: 31 sono risultati completamente in nero, tra cui cinque clandestini; 20 irregolari. Tre datori di lavoro sono stati denunciati all’autorità giudiziaria fiorentina per il reato di impiego di manodopera clandestina. La Direzione territoriale del Lavoro ha emesso 7 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale. Sono state constatate sanzioni amministrative per complessivi 143.850 euro.

Cosa celavano i “capannoni alveare” Nella parte interna dei capannoni, hanno accertato gli inquirenti, erano stati ricavati loculi adibiti a dormitorio per gli operai che attraverso dei cunicoli, occultati da moduli di cartone, consentivano il collegamento diretto ai contigui laboratori mentre altre parti dell’immobile erano state attrezzate a cucina, in assenza della prevista autorizzazione per l’attività di preparazione e di somministrazione di pasti. I Vigili del Fuoco, durante il controllo, hanno provveduto alla rimozione di 11 bombole di gpl. I locali, adibiti a laboratorio-dormitorio (1.700 metri quadrati), in assenza delle autorizzazioni edilizie, sono stati sottoposti a sequestro e i sette cittadini cinesi responsabili delle ditte sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Firenze.

Il bilancio dei controlli nel fiorentino Nei primi nove mesi del 2014, gli interventi in materia di lavoro sommerso, tutela delle condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori hanno consentito di verificare complessivamente la posizione di 88 ditte in provincia di Firenze, tutte gestite da cinesi ed operanti principalmente nel settore delle confezioni di articoli in pelle, accessori e abbigliamento, dove erano impiegati lavoratori di origine cinese. 151 lavoratori sono risultati completamente in nero, tra cui anche 12 clandestini e 5 minori e 54 irregolari. Complessivamente sono stati emessi 45 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale e constatate sanzioni amministrative per oltre 700mila euro. Dalle attività ispettive della Guardia di Finanza sono scaturiti diversi controlli fiscali che al momento hanno fatto emergere rilievi: ai fini Irpef per un imponibile pari a circa 520mila euro; ai fini Iva per un’imposta dovuta pari a circa 110mila euro.