cassonettoHa confessato, dopo un’ora di interrogatorio, crollando in lacrime: è lei la madre della piccola che aveva sostenuto, in un primo momento, di aver trovato in un cassonetto a Vivo d’Orcia, frazione di Castiglione d’Orcia, nel senese. Alla base del gesto, ci sarebbe una depressione post-parto dovuta alle difficili condizioni economiche. La donna ha rifiutato le cure mediche. Dopo oltre un’ora d’interrogatorio, la badante romena avrebbe riferito ai carabinieri di non volere tenere la bambina. Dopo la confessione, è stata denunciata per procurato allarme e simulazione di reato.

La triste storia La donna, badante ventisettenne, che ha già tre figli e un marito in Romania, era in Val d’Orcia da sei mesi per svolgere l’attività di badante di un’anziana non autosufficiente. Secondo una prima ricostruzione, la romena avrebbe depositato in un primo momento la bambina nel cassonetto ma poi si è pentita, l’ha ripresa e l’ha riportata nella casa dove faceva la badante e dove è avvenuto il parto, senza che nessuno se ne accorgesse. I carabinieri sono riusciti ad ottenere la confessione contestandole alcune incongruenze sui tempi e sulle dichiarazioni fatte questa mattina, quando chiese a una vicina di dare l’allarme.

L’accaduto La storia comincia quando la donna racconta che, andando a gettare la spazzatura, ha trovato una neonata nel cassonetto dell’immondizia, l’ha portata in casa e poi ha avvertito una vicina per dare l’allarme. Sono arrivati subito i soccorsi. «Abbiamo tirato un sospiro di sollievo vedendola. Fortunatamente la piccola presentava solo una lieve cianosi delle estremità e siamo intervenuti per aiutarla a respirare e per riscaldarla», ha riferito il 118 di Siena. Intanto, i carabinieri raccoglievano la testimonianza di quella che in un primo momento si è presentata solo come una soccorritrice. Dopo oltre un’ora di interrogatorio, la donna è crollata: «Sono io la madre», ha detto piangendo, aggiungendo di non voler tenere la piccola.

La bambina sta bene La piccola «è in buone condizioni di salute – conferma Barbara Tomasini, direttore Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico della Scotte di Siena dove la neonata è stata trasportata con l’elisoccorso – ha mangiato regolarmente, nutrita con il latte umano della nostra Banca del Latte, ma non abbiamo informazioni sul decorso della gravidanza e sulle possibili infezioni che possono essere intervenute in questo periodo e, per questo, stiamo sottoponendo la piccola ad accurate valutazioni». La bambina è affidata provvisoriamente proprio al direttore della struttura che la ha in cura e che ha scelto per lei il nome di Claudia Gioia, cioè la dottoressa Tomasini, in attesa che il Tribunale dei Minori prenda delle decisioni in merito. La tutela della piccola rientra nel percorso “Mamma Segreta”, un progetto attivo in tutta la Toscana per la tutela di maternità e Infanzia.