ROMA – Le casse piangono. Quelle dei Comuni ancora di più. Era così in epoca prepandemica ed è stato ancora peggio dopo.
Situazione che è stata evidenziata dagli assessori al bilancio delle grandi città, che hanno chiesto al Governo risposte urgenti nel prossimo decreto emergenze. Gli assessori di Milano, Venezia, Bologna, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Firenze e Genova hanno chiesto per prima cosa l’integrazione dei fondi a sostegno del caro bollette, per almeno il doppio di quanto già stanziato, cifra già ad oggi del tutto insufficiente.
Un incremento dei fondi viene chiesto anche sui mancati introiti derivanti dall’imposta di soggiorno, la cui compensazione è insufficiente con particolare riguardo alle città d’arte. Infine, chiedendo subito l’avvio del processo di ristrutturazione del debito che i Comuni attendono da quasi tre anni e che dovrebbe portare benefici anche sui bilanci 2022-2024, gli assessori delle grandi città hanno auspicato anche per quest’anno il mantenimento del clima di fiducia tra Comuni e governo.
“Questo clima – hanno spiegato i rappresentanti comunali, alla presenza del delegato alla finanza locale Anci Alessandro Canelli e del presidente della omonima commissione Mauro Guerra, – ha reso possibile affrontare efficacemente la pandemia e deve essere preservato di fronte a emergenze di grande portata, attraverso lo stanziamento immediato di almeno 400 milioni di euro e l’introduzione di ampie flessibilità nelle regole contabili”.