Una stretta che poteva essere mortale, uno strano serpente “annodato”, con due code. Non è la scena di un film horror ma lo straordinario spettacolo della natura che qualche giorno fa ha avuto per palcoscenico una delle aree più frequentate del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, la strada di Piane al Canale.
L’abbraccio mortale E’ l’eterna lotta per la vita tra un biacco (Hierophis viridiflavus) e un ramarro occidentale (Lacerta bilineata), con il sauro che cercava di resistere alla stratta del serpente che, per soffocarlo con più forza si mordeva il corpo. A scoprirli due addetti di Legambiente. La lotta tra i due animali non si è interrotta nemmeno quando uno dei due uomini ha scoperto i due rettili mortalmente abbracciati, mentre l’altro ha cominciato a scattare foto. Solo dopo un po’, quando il ramarro ha cominciato a districarsi dalle faticosamente dalle spire che lo stavano soffocando, il biacco si è accorto degli umani ed ha tentato di mordere il fotografo. Cosa che ha consentito al ramarro di liberarsi un altro po’ ed alla fine il biacco ha lasciato la preda ed è strisciato nella bassa gariga, mentre il grosso ramarro, stordito ed evidentemente malconcio, è andato dalla parte opposta, passando caracollando lentamente tra le gambe del fotografo, ed ha guadagnato un più sicuro muretto a secco.
La legge della natura Gli umani, probabilmente salvando il ramarro, hanno sicuramente disturbato l’eterna lotta per la sopravvivenza, ma se non fossero intervenuti, anche il biacco sarebbe presto diventato un prelibato boccone per un predatore più aggressivo di lui: dopo pochi minuti, infatti, nel cielo di Piane al Canale è risuonato il richiamo del Biancone (Circaetus gallicus), l’aquila dei serpenti, e poi la coppia che controlla l’area ha sorvolato proprio la zona dove stavano lottando biacco e ramarro.