SIENA – Il cartellone degli eventi in città per celebrare il centenario della scomparsa di Federigo Tozzi, il più importane scrittore senese del Novecento, rinviato dallo scorso anno a causa della pandemia, deve passare dal Santa Maria della Scala.
Così. il grande museo senese accoglie ‘Bestie color di carta. Gli animali nelle prose di Federigo Tozzi’, la mostra fino al 4 marzo nella Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti.
E viene fuori l’indole più intima e immediata, ma anche la compiutezza letteraria dello scrittore: quella appunto di ‘Bestie’, capolavoro insieme alla sua trilogia romanzesca ‘Con gli occhi chiusi’, ‘Tre croci’, ‘Il podere’. Tozzi sperimenta un genere letterario inusuale. In sessantotto brevi prose di argomento vario, personaggi, situazioni e atmosfere si accostano e si avvicendano legate da un unico filo conduttore, la presenza animale. Un poliedrico mondo che al Santa Maria della Scala si interfaccia con la collettiva di oltre settanta opere realizzate da autori che vantano un forte legame con Siena. I disegni esposti rappresentano il corredo grafico del volume, Betti Editrice, prefazione Riccardo Castellana, testo di Fabio Mazzieri e schede biografiche degli artisti di Maria Pia Lippi Mazzieri.
«È stata riconosciuta assoluta libertà di espressione agli artisti – ha detto all’inaugurazione l’assessore alla cultura Sara Pugliese -, privilegiando il bianco nero immagine della carica umana e letteraria di Tozzi. Ogni elaborato è stato eseguito con tecniche di rappresentazione che spaziano dalle matite, all’inchiostro di china o stilografico, dagli acquerelli alla pittura a olio, dall’incisione ad acquaforte, alla stampa in linocut, altro. Ne è uscita un’immagine collettiva che racconta Tozzi e il suo capolavoro».
«La mostra – ha continuato Annalisa Giovani, storica dell’arte della Pinacoteca Nazionale – testimonia la contemporaneità di Tozzi: le sue creazioni letterarie sono oggi rilette con i nuovi linguaggi figurativi». «Espressioni – ha osservato Fabio Mazzieri – con le quali l’inchiostro delle parole diventa arte». E, dopo questa inaugurazione, ha anticipato Beatrice Pulcinelli, Santa Maria della Scala, «il calendario delle iniziative dedicate a Tozzi continua con altri eventi».
In questa allegoria tozziana, troviamo la capra, che belando si arrampicava al pozzo sotto casa; una lucertola morta vicino a un aratro; ‘le mucche che un contadino teneva fuori porta, fino a Pescaia’’; ‘la gazza spennacchiata, sudicia e sempre fradicia’; il ‘’cavallo che scappò dalla caserma dei carabinieri’; la ‘rondine che corre[va] dinanzi al suono della campana, per non farsi raggiungere!’; anche l’allodola testimone, nella prima e nell’ultima prosa, di libertà.
A corredo della mostra, anche il testo in linguaggio di scrittura tattile Braille, insieme ad alcune stampe dei disegni, prodotti con la collaborazione dell’ Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sien, e un suggestivo video di Lisa Tavarnesi e Alessandro Dei (www.santamariadellascala.com).