FIRENZE – Scollinati i 2 euro al litro, tutto il resto è ininfluente. Questa soglia, mai raggiunta in precedenza, rappresenta un punto di non ritorno. Sia per i cittadini che per chi sulla strada è costretto a rimanerci per questioni lavorative.
Ormai sono quotidiani gli allarmi delle associazioni di categoria, che chiedono un intervento per evitare un blocco delle attività. Una di queste è l’Unione Fita Trasporti merci e persone della CNA Firenze. “Il costo dei carburanti deve essere calmierato: ci aspettiamo risposte, che per altri settori sono già state individuate. Caro-energia per noi vuol dire caro-carburanti”, ha affermato il presidente Marco Carraresi.
Il riferimento è alle 2.608 imprese attive nel settore trasporti/magazzinaggio nell’area fiorentina. Un comparto, per il 66% artigiano, che ha perso il 5% delle proprie imprese. “Le compagnie petrolifere stanno tagliando le forniture di oltre il 50% e, a catena, tutti gli utenti finali iniziano a subirne conseguenti ed allarmanti ripercussioni – ha aggiunto Carraresi -. Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli”.
Tagli e aumenti che colpiscono non soltanto gli autotrasportatori, ma anche Ncc, bus operator e tassisti che hanno visto aumentare esponenzialmente i costi fissi della propria attività. “Chiediamo al Governo un maggiore ed immediato sforzo per contenere queste difficoltà e contribuire a rassicurare gli operatori del settore – ha concluso Carraresi -. Tra le misure, una riduzione delle accise che gravano sui carburanti: da una parte l’estensione del credito di imposta come rimborso anche per chi ha automezzi sotto le 7,5 tonnellate, dall’altra l’innalzamento del livello massimo consentito dall’Unione Europea per tale credito, ormai raggiunto dagli autotrasportatori che già adesso possono richiederlo”.