Lo stabilimento di viale Toselli

FIRENZE – Si è tenuto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo per Beko Europe, per un primo confronto sulle prospettive degli stabilimenti italiani dopo la fusione con Whirpool.

Presenti Regioni e Comuni interessati, le organizzazioni sindacali e l’azienda. Per la Toscana c’era Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, che già in passato ha seguito le vicende che riguardano il sito di Siena, uno dei cinque poli produttivi in Italia .

Le attese per avere alcune prime indicazioni da parte dei manager turchi sono andate deluse. “Beko Europe sostanzialmente si è limitata a fare una foto dell’esistente, senza chiarire intenzioni e prospettive per i siti italiani. Non possiamo permetterci di navigare a vista, specie in un comparto strategico come quello della produzione di elettrodomestici, a ad attendere il piano industriale che, ha chiarito l’azienda, arriverà in autunno” ha dichiarato Fabiani.

Per questo la Regione Toscana propone un accordo quadro da sottoscrivere quanto prima in sede istituzionale con il Mimit, le Regioni, i Comuni, le organizzazioni sindacali e Beko “per definire un percorso di avvicinamento al piano con alcuni chiari elementi di garanzia a tutela di lavoratori e siti”. Un punto, quest’ultimo, che la Toscana fa valere con specifico riferimento allo stabilimento di Siena: “Servono intanto elementi di tutela e garanzia, il sito è già allo stremo e non può sopprotare altri sacrifici” conclude Fabiani.

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