zanardi-sindaco-suvereto«Alex Zanardi vota si… peccato lo facevo più in ‘gamba’». Una battuta mal riuscita e di cattivo gusto comparsa (e poi scomparsa) nella bacheca Facebook del sindaco di Suvereto Giuliano Parodi, paese di 3mila abitanti circa in provincia di Livorno che, nel maggio 2014, alla testa della lista civica Assemblea Popolare ha strappato il municipio al Pd. Un post pubblicato e poi, una volta alzata la bufera mediatica e social, cancellato.  

Bufera social Oltre alla levata di scudi del comitato nazionale ‘Basta un sì’, la pagina del primo cittadino è stata invasa dalle critiche via etere.  Parodi quindi, prima ha usato il ‘cancelletto’, poi si è difeso: «Da giorni pubblico battute su questa pessima campagna elettorale, ad esempio chiedendo se il Cnel sia una preposizione articolata o un ente inutile. Le battute le faccio e le prendo. Conosco la storia di Zanardi, è una persona meravigliosa. E non mi sembrava una battuta particolarmente brutta: molti nei titoli dei giornali sportivi fanno spesso riferimento alla sua menomazione e lui stesso lo fa in modo autoironico. Lungi da me l’idea di offenderlo. C’è stato un attacco mirato e strano: circa 200 messaggi pesantemente offensivi contro di me da profili che non conosco. Mi è sembrata una cosa pilotata. Un attacco pesante, con ‘auguri’ di morte a me e ai miei familiari, che mi ha spinto a togliere il post».  

Una battuta di cattivo gusto «In difesa di Alex Zanardi è subito intervenuto il presidente del comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli. «Desidero esprimere la mia più sincera solidarietà nei confronti di Alex Zanardi e non solo perché ognuno di noi ha il diritto di esprimere democraticamente, in un paese civile, le proprie opinioni. Ma soprattutto perché, con quelle parole, virgolettando in maniera davvero disgustosa il riferimento alla disabilità di Alex Zanardi il sindaco di Suvereto ha non soltanto offeso un campione, che tanto ha dato allo sport italiano, ma ha dileggiato chiunque si trovi in una situazione di disabilità, come il sottoscritto».