«Dopo questa vittoria ci prepariamo con l’elmetto ad una nuova battaglia. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto. Il Pisa ha vinto il primo round, ma per noi la strada è ancora lunga». Parole di Gennaro Gattuso, nel post-gara del bel successo per 4-2 riportato dal suo Pisa nell’andata della finale playoff che vale la promozione in Serie B. Un gergo bellico, tipico dell’allenatore ex giocatore tutto cuore e corsa del Milan, risuonato come profezia dopo l’acceso dopo partita. Si sono infatti registrate polemiche e accuse incrociate per una lite notturna tra un giocatore del Foggia, il centrocampista Alberto Gerbo, e qualche tifoso del Pisa, avvenuta al rientro della squadra pugliese in albergo a Tirrenia.
Il Foggia accusa Per il Foggia è stata un’aggressione organizzata, per la Questura un episodio isolato che non riguarda la tifoseria pisana. Già poco dopo la partita, con dichiarazioni rilanciate dai siti d’informazione locale, in casa pugliese si denunciava un’ aggressione «dei supporter pisani che hanno poi utilizzato le maniere forti con pugni e schiaffi e il malcapitato di turno si chiama Gerbo che ha un occhio nero ed è stato trasportato al pronto soccorso».
La replica delle forze dell’ordine «A noi risulta – ha replicato il Questore di Pisa Alberto Francini – una lite tra una famiglia di pisani e un giocatore foggiano degenerata poi in un contatto fisico. Ma possiamo escludere che si tratti di qualcosa riconducibile alla tifoseria più o meno organizzata, né che si sia trattato di un agguato». Secondo quanto appreso la famiglia pisana avrebbe gridato «Forza Pisa» all’indirizzo dei giocatori foggiani che stavano rientrando in albergo e sarebbe stato affrontato da uno di loro da qui la lite violenta. I due contendenti hanno riportato lievi contusioni medicate al pronto soccorso.
Lamentele foggiane e clima da battaglia Il dg rossonero Giuseppe Tiso però si è anche lamentato di un’accoglienza poco ospitale all’arrivo del pullman allo stadio (al quale notte tempo era stata strappata la targa) che è stato «assaltato dai tifosi locali, mentre all’interno i nostri dirigenti sono stati costretti ad abbandonare il settore di Tribuna e spostarsi in curva ospiti, perché anche lì si era creato un clima ostile che non permetteva la permanenza». E conclude minaccioso: «Speriamo naturalmente che il pubblico ospite non sia presente a Foggia domenica, dato il trattamento che abbiamo ricevuto qui». Il clima da battaglia è servito, la speranza (per tutti) è che lo spettacolo sportivo non ne risenta.
ha collaborato Luca Cellini