«Non ci possiamo permettere un aumento della mortalità e dell’infortunistica nel lavoro: organizzeremo presto un incontro con i tecnici, ma voglio incontrare anche le forze sociali con l’assessore Saccardi, capire subito e analizzare il fenomeno e capire dove avviene, come avviene se c’e’ allentamento attenzione da parte delle imprese». Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi, parlando con i cronisti in Consiglio regionale del dato emerso la settimana scorsa che ha evidenziato come vi sia un aumento di morti sul lavoro, ventuno in più nei primi mesi del 2015, rispetto al 2014. «Vogliamo capire se la crisi ha spinto a ritmi di lavoro probabilmente eccessivi – ha aggiunto Rossi – andando in giro per tante aziende anche questo ho potuto vedere, cioè ritmi di lavoro non più compatibili con elementi di sicurezza. La ripresa non può essere ripresa dove il lavoro oltre a essere già precario, malpagato, sregolato vede aggiungersi questo tributo di sangue, che non può essere versato».
Saccardi: «Dato inquietante» Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale alle politiche sociali Stefania Saccardi. «L’aumento delle morti sul lavoro in Toscana è un fenomeno che desta forte preoccupazione in Regione-ha evidenziato Stefania Saccardi – Se infatti per gli infortuni sul lavoro o ‘in itinere si è registrata una lieve riduzione, nei primi nove mesi del 2015 si sono verificati ben 21 decessi in più rispetto a analogo periodo del 2014.Tra gennaio e settembre 2014 se ne erano infatti verificati 38, quest’anno invece si è saliti a 59. Un dato inquietante che vogliamo aggredire con un rilancio ulteriore dell’impegno dei Dipartimenti della prevenzione e del sistema nel suo complesso. In tale strategia rientra anche il rafforzamento della sinergia con gli altri soggetti di tale sistema, in primis Inail, Ispettorato del lavoro, sindacati e imprenditori».
Un piano d’azione per la prevenzione All’ordine del giorno la settimana scorsa c’era la presentazione del lavoro tecnico effettuato in queste settimane per avviare la nuova fase di impegno che prevede azioni specifiche mirate per i vari comparti, 9 ambiti a partire da quelli dove si registrano più incidenti mortali, cioè edilizia e agricoltura, ma anche il comparto lapideo dove si è verificato l’ultimo recente tragico evento. «Un piano d’azione – ha sottolineato Saccardi – che sarà formalizzato all’inizio del 2016 e che, come mi hanno riferito i miei tecnici, ha riscosso un generale apprezzamento, sia dell’Inail e dell’Ispettorato del lavoro, che dei rappresentanti sindacali e imprenditoriali presenti. Con le parti sociali, come già preannunciato nella riunione di ieri, ci saranno ovviamente momenti di confronto. Saranno peraltro intensificate le verifiche in base alle valutazioni di rischio, accompagnate da attività di formazione, consulenza e comunicazione. E dal primo gennaio parte il sistema informativo unico regionale della prevenzione collettiva che permetterà di gestire al meglio le informazioni e la programmazione dei servizi di prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro (Pisll)».
«Le risposte le stiamo dando con i fatti» Saccardi si è dichiarata pertanto stupita di quanto affermato dalla segretaria della Cgil toscana con delega alla sicurezza sui posti di lavoro e riportato nelle cronache regionali secondo cui non avrebbe «degnato di risposta la richiesta di incontro avanzata dalla Cgil». «Ritengo – ha affermato ancora Saccardi – che le risposte le stiamo dando coi fatti. E con il lavoro che stiamo facendo, tra cui mi sembra doveroso ricordare il piano straordinario “Lavoro sicuro” per Prato, che ha visto nelle settimane scorse l’estensione del protocollo tra Regione Toscana e Procura generale per rafforzare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e l’accordo, che sta per essere sottoscritto per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nei porti di Carrara, Livorno e Piombino, basato su un sistema di garanzia reciproca tra tutti i soggetti coinvolti. Questo non è il momento di alzare i toni, ma di alzare l’attenzione su quello che è un problema vero e che ci coinvolge e sgomenta tutti. Bando dunque alle polemiche. La mia risposta è il mio invito a unire ancora di più le forze e lavorare tutti insieme perché la sicurezza sul lavoro sia una prassi concreta e una certezza».