Meno prostitute in giro dall’entrata in vigore dell’ordinanza ‘antitratta’ del Comune di Firenze che colpisce i loro clienti con multa o arresto: lo ha detto in Consiglio comunale l’assessore alla Polizia Municipale Federico Gianassi, facendo il punto sull’applicazione della nuova misura, entrata in funzione 15 giorni fa e che prevede anche l’arresto fino a 3 mesi o una ammenda fino a 206 euro per chi chiede o accetta prestazioni sessuali. Intanto, ha spiegato Gianassi, le denunce di clienti di prostitute sono salite a 6 (erano 4 fino a pochi giorni fa); inoltre, «da quando c’è l’ordinanza, rileviamo circa un -30% di prostitute in strada». Dati incoraggianti, secondo l’assessore, che ha precisato: «è ancora molto presto per poter stilare un bilancio esaustivo».
Una “stretta” che fa discutere Nel frattempo l’ordinanza antiprostituzione firmata dal Sindaco di Comune e Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella ha avuto un’eco importante a livello nazionale. Il divieto in tutta la città di chiedere o accettare prestazioni sessuali in cambio di denaro ha diviso l’opinione pubblica, suscitando da una parte consensi e dall’altra polemiche. Un’ordinanza molto dura dal punto di vista delle sanzioni, che prevedono l’arresto fino a tre mesi per chi è colto in flagranza di reato e un ammenda pecuniaria fino a 206 euro, per violazione dell’articolo 650 del Codice penale. Una stretta voluta dal primo cittadino per cercare di combattere un fenomeno, quello della prostituzione, che caratterizza in maniera importante alcuni quartieri di Firenze, in particolar modo quelli in ingresso città. Nardella ha lanciato anche un appello perché l’ordinanza venga estesa a tutti i Comuni della Città Metropolitana di Firenze, onde evitare un semplice spostamento del fenomeno nei comuni limitrofi.
Da Firenze un esempio per i Comuni limitrofi Una proposta che ha trovato consensi, seppur con dinamiche diverse, da parte di altri sindaci. Lo dimostra nel Chianti l’iniziativa congiunta di Impruneta, Greve e San Casciano, ma questa sembra essere la strada anche di altre amministrazioni, come quella di Scandicci. A Empoli, uno dei Comuni maggiori della Città Metropolitana, si era già provveduto a qualcosa del genere, ma il modello Firenze potrebbe portare ad ampliare le sanzioni. Ordinanza da valutare con attenzione anche in un comune come quello di Campi Bisenzio, confinante con due delle zone più colpite dal fenomeno, Firenze appunto e Calenzano.