Basta Imu. Trattori e agricoltori delle province di Siena ed Arezzo si danno appuntamento al casello A1 Valdichiana, a Bettolle (Sinalunga-Si) martedì 10 febbraio, per il primo giorno di mobilitazione per protestare contro l’Imu. La manifestazione è organizzata da Agrinsieme di Siena, Arezzo e Toscana – che rappresenta a livello locale e nazionale la Cia, Confagricoltura e l’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).

L’Imu – sottolinea Agrinsieme Siena e Arezzo – era un’imposta iniqua e non sostenibile dalle aziende fin dalle novità introdotte nel mese di novembre scorso; ed è ancor più sbagliata adesso, dopo i cambiamenti previsti con l’approvazione del decreto legge n. 4 del 24 gennaio, che in molti casi hanno perfino aggravato la situazione delle aziende agricole senesi ed aretine. L’obiettivo – aggiunge Agrinsieme – è quello di sensibilizzare le istituzioni e la politica per una modifica correttiva in tempi rapidi da parte del Parlamento. Ci saranno incontri anche con i prefetti. La richiesta delle organizzazioni di Agrinsieme è la cancellazione o la modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu. La mobilitazione – aggiunge il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – vuole raggiungere una larga fascia di cittadini, di esponenti del mondo politico e delle Istituzioni, ma anche presentare idee, programmi e richieste. Per questo le iniziative, nelle loro diverse modalità (sit in, incontri con i rappresentanti delle istituzioni, manifestazioni ai caselli autostradali, distribuzione di prodotti) privilegeranno il carattere propositivo delle rivendicazioni di un settore, come quello agricolo, orgoglioso del ruolo non solo economico che riveste, ma anche sociale ed ambientale – e con forti ricadute occupazionali e turistiche -, nei territori di Siena e Arezzo  .

L’appuntamento del 10 febbraio sarà anche l’occasione per evidenziare la situazione relativa alla crisi del prezzo del latte e delle decisioni della UE di superamento delle quote; sulla diminuzione di produzione di importanti settori (olivicolo e vitivinicolo); della legge di stabilità che prevede l’incremento delle accise sul gasolio agricolo.