La Toscana dichiara guerra a Moody’s. Non è piaciuto a molti il declassamento ad opera dell’agenzia di rating americana di Regione, Provincia e Comune di Firenze e Comune di Siena. Un ritocco al ribasso del rating di questi enti locali che ha spaccato il territorio. Tuonano Regione Toscana e Provincia di Firenze, restano nel silenzio Comune di Firenze e Siena.
La battaglia di Nencini «E’ una decisione che niente ha a che fare con la situazione economica toscana e con il bilancio della Regione – spiega l’assessore toscano, Riccardo Nencini –, quanto semmai il riflesso, inevitabile, del declassamento che ha riguardato la Repubblica italiana. In assenza di un vero federalismo e di una vera autonomia finanziaria, il rating di città, Comuni e Regioni sono infatti legate a quello dei conti della Repubblica. Un paradosso ed un assurdo, tant’è che anche per questo la giunta toscana aveva già deciso ad ottobre dello scorso anno di non rinnovare il contratto con Moody’s». In questo modo la Regione risparmierà anche 51 mila euro. La comunicazione del declassamento da parte di Moody’s arriva in prossimità della cessazione del rapporto contrattuale con l’agenzia di rating. Fino ad un paio di anni fa la Regione Toscana era certificata anche da Standard’s & Poor’s. Il contratto successivamente non era stato più rinnovato, con un risparmio di 49mila euro.
La proposta di Barducci Se agenzia di rating deve essere, allora meglio affidarsi ad un’autorità indipendente composta tra Upi 8Unione delle province italiane) e l’Anci (Associazione dei Comuni) come proposto tempo fa dalla Provincia di Torino. «Questa strada ci permetterebbe di superare le modalità di valutazioni attuali – spiega Andrea Barcucci, presidente della Provincia di Firenze, che dopo il declassamento è passata da A2 ad A3 -, presentando ad imprese e cittadini valutazioni che rispecchino realmente la solidità dei bilanci e la trasparenza dei nostri atti.La nostra realtà – aggiunge Barducci – è ben distante da quella dipinta dalle valutazioni quantomeno incomplete, se non addirittura fuorvianti, che arrivano dalle agenzie di rating. La Provincia di Firenze, ad esempio, ha dimezzato negli ultimi quattro anni il debito raggiunto nel 2008».