Inutile alimentare le tensioni tra territori, come inutile è l’atteggiamento di sfida intrapreso. Roberto Vasai, Giorgio Kutufà e Stefano Baccelli, rispettivamente presidenti delle Province di Arezzo, Livorno e Lucca, hanno preso carta e penna e scritto al Governatore della Toscana Enrico Rossi per chiedere di «abbandonare il decisionismo per ripartire dall’ascolto del territorio»in tema di riforma delle province toscane (leggi).
La lettera «Caro Presidente, il Consiglio delle Autonomie Locali e la Regione si trovano di fronte a un impegno gravoso da affrontare e risolvere nei tempi ridottissimi imposti dalla cosiddetta legge sulla Spending review. La nostra Costituzione – scrivono i tre presidenti delle Province a rischio soppressione – prevede che le circoscrizioni provinciali possano mutare su iniziativa dei Comuni e appare gia' una forzatura l'attribuzione della titolarità del percorso di riordino al Cal in prima istanza e successivamente alla Regione.Ancora più distante dal dettato costituzionale, e a nostro avviso assolutamente non giustificabile nemmeno con l'urgenza, ci sembra inoltre la decisione di depotenziare il ruolo del Cal assegnando lo svolgimento della fase istruttoria alla Commissione insediata lo scorso 9 agosto con criteri non adeguati a garantire la rappresentatività dei territori. Se aggiungiamo, infine, che alla rigidità dei criteri scelti dal Governo hai risposto con ripetute dichiarazioni ipotizzando uno scenario diverso,ma ancor più rigidamente predefinito, ovvero quello delle tre aree vaste con capoluoghi Firenze, Pisa e Siena (leggi), non possiamo che rimanere sconcertati».
Proposta di collaborazione «Per questo motivo – scrivono Vasai, Kutufà e Baccelli nella lettera aperta al governatore Rossi – ti chiediamo di abbandonare il decisionismo e l'atteggiamento di sfida per ripartire dall'ascolto del territorio. Non sprechiamo l'occasione: ti proponiamo di superare il progetto delle tre aree vaste per scriverne uno nuovo insieme al Consiglio delle Autonomie Locali, in sede collegiale, che tenga conto delle esigenze dei territori e delle competenze assegnate dalla legge nazionale oltre a quelle che riteniamo voglia conferire nuovamente la Regione alle rinnovate province. Ci chiediamo che senso abbia dare la soluzione ancor prima di aver affrontato il problema, perché alimentare tensioni tra le città, di quella che tu stesso, Presidente, hai spesso voluto dipingere come un'unica grande comunità di alcuni milioni di abitanti, quando abbiamo tutti insieme la possibilità di chiedere una deroga al Governo perché consenta alla Toscana di decidere autonomamente la nuova veste per le nostre Province».