Pistoia, tante emozioni sul parquet ma ancora una sconfitta. Siena battuta in trasferta e con il cartello “work in profress” ben esposto. È, in sintesi, la seconda giornata di campionato di Serie A per la pallacanestro della Toscana che ha riportato una doppia sconfitta sul campo.
Qui Siena Vent'anni dopo la Mens Sana Siena è uscita sconfitta dal PalaBigi di Reggio Emilia. Pagato sicuramente il pessimo avvio (13-0 nei primi 5 minuti), i biancoverdi hanno faticato nel trovare contromisure adeguate per ritornare in partita. Sovrastati a rimbalzo, 47-29, quando poi la squadra è tornata a meno 4, sul 57-53, ha probabilmente pagato lo sforzo della rimonta. Grandi meriti della Grissin Bon, ovviamente, che ha avuto un super Troy Bell e un Cervi fattore positivo in area come ci si aspetterebbe da un 2,14. Verrebbe facile da dire, in ottica senese, che se Hackett non gira diventa tutto più difficile: è una verità parziale, perché la prova del 23 non è stata scintillante come in Eurolega ma comunque sufficiente. Pesa di più lo 0 nella casella punti segnati della coppia Green-English e non a caso Viggiano ha avuto più minuti, prendendosi anche molte responsabilità. Comunque nessun dramma: siamo alla seconda giornata ed una partita storta può capitare, specie di fronte ad un team molto organizzato. Dopo il Bayern venerdì, Siena ospiterà lunedì Bologna, una delle tre capoliste: altro test per la crescita del gruppo.
Qui Pistoia Pistoia è ancora ferma al palo dopo due giornate. Dopo la sconfitta pesante a Cantù, ne arriva un'altra più beffarda contro Avellino. In una serata in cui le emozioni forti non sono mancate, ben prima della palla a due. Era la partita del ritorno in A dopo 14 anni e la coreografia della curva biancorossa è stata spettacolare, a testimoniare quanta passione ci sia per questo sport e per questa squadra. Ma era soprattutto l'occasione per un ulteriore saluto a Matteo Bertolazzi, la cui maglia numero 7, quella della promozione in LegaDue da capitano, è stata ritirata. Di avvio complicato dal punto di vista emotivo ha parlato Moretti a fine partita ed è forse più facile per lui rispetto a Crespi guardare al bicchiere mezzo pieno. Perché nel secondo tempo i biancorossi hanno sfruttato un calo di Avellino, rimontando punto su punto e giocandosela fino alla fine. Di fronte a un Lakovic spaziale, la Giorgio Tesi Group ha avuto un'ottima risposta da Cortese – a lungo l'unico a rimanere lucido in attacco – e da Wanamaker, autore di una buona prova nonostante l'infortunio patito in settimana. Da rivedere Johnson, troppo spesso in difficoltà più degli altri lunghi. Che sarebbe stato un campionato difficile si sapeva quindi nessun dramma: il lavoro in palestra, ovvero la medicina proposta da Moretti, farà crescere il gruppo.