Due partite tiratissime, due spot incredibili per la pallacanestro. Queste sono state le partite di Pistoia e Mens Sana, la prima capace di una vittoria quasi inumana dopo una battaglia estenuante; la seconda che purtroppo cade per la seconda volta consecutiva sul fil di sirena, a Cantù.

Qui Pistoia Una partita che è già leggenda quella vinta dai ragazzi di Moretti contro una Pesaro mai doma. La Giorgio Tesi sembra avere le mani sulla partita nel terzo quarto, quando tocca anche il +14, ma la Vuelle sfodera una rimonta formidabile arrivando ad impattare al 40’. Una partita bruttina per i primi trentacinque minuti diventa improvvisamente meravigliosa, con giocatori che rispondono colpo su colpo agli avversari: da una parte ci sono gli immarcabili Wanamaker e Johnson , dall’altra un incredibile Musso e un Pecile tirato a lucido. Il risultato sono tre supplementari pieni di pathos ed emozioni: nel primo Pesaro sembra poter scappare quando tocca il +6, ma viene subito riacciuffata da Wanamaker e Gibson. I successivi dieci minuti sono un emozionante testa a testa fatto di sorpassi e controsorpassi, alla fine lo strappo decisivo è quello realizzato dalla Giorgio Tesi, che con sei punti a fila mette in salvo una grande vittoria. Oltre al peso emotivo che una partita del genere potrà smuovere per i ragazzi di coach Moretti, i due punti sono i benvenuti in casa Pistoia anche perché vengono da una sfida contro una Pesaro invischiata nelle posizioni più arretrate della classifica. Pistoia ha vinto un match importante e chissà che questo non possa far scattare qualcosa per la Giorgio Tesi.

Qui Siena C’è tanta amarezza invece in casa Mens Sana, dove arriva la seconda sconfitta consecutiva con uno scarto risicato. Cantù è una squadra temibile ma la Mps ha dimostrato in più di un’occasione che avrebbe meritato la vittoria finale, sfumata per qualche errore di troppo nel finale, tra cui una malaugurata rimessa sbagliata da parte di Rochestie con pochi secondi sul cronometro. Sugli scudi un eroico Hackett, in campo per quaranta minuti filati, il cui tabellino segna 25 punti, 7 rimbalzi e 8 assist. Non basta però per contenere una Cantù davvero millimetrica nel tiro dalla lunga distanza e che così punisce sistematicamente i tentativi della Mens Sana di chiudere l’area dalle penetrazioni di Ragland. Amarezza ma anche fiducia per una squadra che sta lentamente crescendo e trovando una continuità sui quaranta minuti che prima le mancava. Con il ritorno di Spencer Nelson sotto canestro potremo cominciare a intravedere a cosa è destinata la Mens Sana 2013-2014.