Sfuma per un soffio il sogno di vittoria in trasferta della Giorgio Tesi, mentre la Mens Sana riesce a conquistare due punti preziosissimi per la classifica che però non allontano del tutto lo spettro dei problemi tecnici che questa squadra sta affrontando ormai da più di un mese.

Qui Pistoia Non è una novità che senza una buona prestazione da parte dei “Fantastici Cinque” (gli americani) Pistoia difficilmente riesce a portare dalla sua parte la gara, soprattutto in trasferta. Contro Avellino solo Wanamaker e Johnson riescono a esprimersi ai loro soliti livelli e quindi per Moretti tutto diventa più difficile. La Sidigas scappa fin dal primo quarto, portandosi in doppia cifra di vantaggio e mantenendola fino all’ultimo quarto, quando però l’ex di giornata Cortese e Wanamaker riescono a imbastire il parziale che riporta Pistoia sul -1. Con un PalaDelMauro terrorizzato, che ha già davanti agli occhi le immagini delle partite gettate al vento dalla squadra di Vitucci nel recente passato, sono però Dragovice Cavaliero a segnare i canestri della sicurezza e a mettere al tappeto definitivamente la Giorgio Tesi. Un controparziale di 7-0 a cui Wanamaker&Co non riescono più a rispondere alzando bandiera bianca e lasciando sul piatto una ghiotta occasione, visto l’andamento della partita e i problemi interni che Avellino sta vivendo negli ultimi tempi. Adesso si torna al PalaCarrara in attesa dello scontro proibitivo di domenica prossima, quando arriverà una Sassari arrabbiata e delusa dalla sconfitta all’ultimo secondo contro Cantù. Servirà la miglior Pistoia per avere la meglio sulla corazzata di coach Sacchetti.

Qui Siena Una Mens Sana in formato Dottor Jekyll e Mr Hyde quella vista nella partita contro Reggio Emilia. E’ infatti molto simile al mostro creato da Stevenson la prima metà di gara messa in piedi dai ragazzi di Crespi, conclusa all’intervallo con soli 26 punti realizzati e la sensazione di non avere nessuna idea in attacco. Quando però la squadra rientra in campo sembra un’altra partita, Haynes finalmente attacca il ferro (senza incaponirsi in conclusioni dalla lunga distanza), crea sovrannumero e tiri puliti per i suoi compagni. Soprattutto Green piedi a terra e con metri di spazio fa la differenza in un terzo quarto chiuso con un computo di 33-0 di valutazione tra le due squadre. E’ un’altra partita insomma: la difesa della Montepaschi che aveva comunque fatto bene anche nella prima parte di gara, diventa impenetrabile; Reggio Emilia perde completamente il bandolo della matassa senza più ritrovarlo e anche l’indimenticato ex di giornata Kaukenas non riesce più a trovare punti grazie all’eccellente difesa di Cournooh. Resta però l’amaro in bocca di quel primo tempo che, alla luce di ciò che la squadra è stata in grado di creare nel secondo, lascia molti dubbi. L’impressione è che quando la Mens Sana riesce a essere aggressiva e concentrata al 100% sia in grado finalmente di giocare il suo basket, altrimenti diventa difficilissimo data l’assenza di un talento nettamente superiore agli altri nella squadra.