Siena Forza 4. Quarta Coppa Italia conquistata consecutivamente, come mai nessuno era riuscito a fare, così come si allunga a 12 la serie dei trofei italiani vinti di fila tra campionato, coppa e supercoppa. Sono solo alcuni dei dati che testimoniano il dominio assoluto della Montepaschi Siena, fresca vincitrice nella Final Eight 2012 di basket. Al PalaIsozaki di Torino la finalissima contro la Bennet Cantù finisce 88-71 per i toscani consegnando la squadra di Simone Pianigiani agli ‘annales’ della pallacanestro tricolore.
Montepaschi Siena-Bennet Cantù 88-71 Senza storia la finale contro la Bennet di coach Andrea Trinchieri, sparring partner principale e unica avversaria della Mens Sana di tutte le finali negli ultimi due anni. Ci si attendeva un passo in avanti dalla compagine brianzola cui si presentava l’occasione di avvicinarsi e di provare addirittura a vincere contro Siena dopo finali in cui era sempre apparsa un gradino più in basso rispetto alla Montepaschi. Invece il divario si è esteso ed anche in maniera piuttosto netta. Un segnale importante lanciato dalla Mens Sana a tutto il campionato, al di là del ‘poker’ calato in Coppa Italia. Un dominio assoluto che ho potuto contare sullo stato di forma assoluto di David Andersen (23 punti e 24 di valutazione), mvp indiscusso della finale. L’australiano era tornato in estate a Siena dopo le stagioni passate a Mosca – vincendo da protagonista l’Eurolega –, Barcellona ed anche in Nba tra Houston, Toronto e New Orleans. Andersen, rientrato alla Montepaschi per cercare di portare nella bacheca bianco verde quel titolo europeo che sogna da tempo il presidente Minucci e tutta la piazza senese, ricomincia da dove aveva finito e dopo il titolo di miglior giocatore nelle finali scudetto che portarono la Mens Sana al primo scudetto nel 2004, riparte conducendo Siena ad una vittoria strepitosa in Coppa Italia. Nei tre incontri di Final Eight le cifre dell’australiano sono semplicemente straordinarie con 61 punti in tre partite, dato superato addirittura da una valutazione di 62 che testimonia da sola l’eccellenza delle prove del giocatore mensanino maglia numero 7 (leggi).
Il trionfo senese La vittoria di Siena però non si può ridurre alle grandi prestazioni di Andersen. Nell’ennesimo successo del Montepaschi c’è tutta la mentalità e tutta la tempra, prima morale poi ‘sportiva’, della squadra guidata da Simone Pianigiani e dal suo staff. Un nucleo storico di giocatori che ormai sta diventando imbattibile grazie ad un’armonia e ad una forza mentale senza pari. Se Siena sembra sempre più una compagine ‘aliena’ per il mondo del basket, molti meriti si trovano proprio nella capacità del sistema senese di dare una forza collettiva e fuori dal comune a tutta la squadra. Sembra una frase fatta ma non ci sono altri modi per descriverlo: a Siena si antepone il gruppo all’individualità. È forse questa la chiave di lettura più efficace per descrivere questo ciclo straordinario di vittorie. Un esempio? Rakocevic tenuto in tribuna per la semifinale e la finale per lasciar spazio a Lavrinovic e Thornton nel roster a disposizione di Pianigiani. La guardia serba, cannoniere di fama continentale, non ha battuto ciglio ed ha partecipato ai festeggiamenti finali della sua squadra una volta sollevata la Coppa Italia al cielo di Torino. Non era il suo momento e Rakocevic lo ha capito, rimanendo a disposizione della squadra con la volontà di farsi trovare pronto non appena si presenterà l’occasione. L’occasione arriva subito. Mercoledì la Montepaschi si troverà nel caldissimo campo di Bilbao a cercare quella vittoria che significherebbe passaggio del turno e qualificazione ai playoff di Eurolega. Tra le 8 più grandi del panorama cestistico continentale. Il sogno adesso è Istanbul, sede delle Final Four di Eurolega, il sogno adesso è conquistare quel titolo continentale che è sempre sfuggito alla società senese nel suo straordinario ciclo di vittorie. Con quello che la Mens Sana ha fatto vedere alle Final Eight torinesi, sognare è lecito.