«La cosa incredibile è che le Province non verranno abolite. Monti alla sua prima uscita televisiva ci aveva detto che le Province sarebbero state abolite, mentre tutte le 110 province italiane rimarranno in piedi e l'unica cosa che cambia è il modello elettorale sottraendo ai cittadini la possibilità di scegliere perché ci saranno solo nominati. È un papocchio''. Parole del presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, pronunciate oggi a margine di un seminario sulla costituzione delle città metropolitane.

Il progetto Aree Metropolitane «Le Province – ha aggiunto – abbiamo proposto invece una riforma più seria delle aree metropolitane che prevede l'elezione diretta, una scala territoriale più ampia, poche competenze ma precise per evitare sovrapposizione con altri livelli istituzionali, e l'abolizione di agenzie ed enti intermedi». Secondo il presidente della Provincia di Firenze, «invece di risparmiare 65 milioni di euro dall'elezione di secondo grado, potremmo risparmiare 2 o 3 miliardi se si adottasse la proposta avanzata dalle Province su iniziativa di quelle di Firenze, Prato e Pistoia. E poi – conclude Barducci – mi chiedo che senso ha, se si toccano le Province, mantenere in piedi tutto l’impianto delle Prefetture, dei Ministeri distaccati, dei Consorzi e delle varie e molteplici agenzie sparse sul territorio nazionale».

L'esempio greco L’incontro di stamani – coordinato da Federico Tondi, Presidente della Commissione Speciale "Città Metropolitana" del Consiglio provinciale di Firenze – è servito a conoscere l’esperienza greca: con il riordino degli assetti istituzionali lo Stato ellenico ha promosso una riforma amministrativa – entrata in vigore dal 1º gennaio 2011 e denominata Riforma Kallikratis – che ha determinato l’unione di 1.300 comuni in 325 e delle 52 province in 13 regioni. L’appuntamento con i rappresentanti della Grecia arriva dopo altri incontri istituzionali in cui sono state messe a confronto l’ipotesi della costituzione di una Provincia della Toscana Centrale (comprendente Firenze, Prato e Pistoia) con altre esperienze internazionali (come Londra, Barcellona e Lille) che per il loro carattere innovativo e la loro efficacia sono oggi considerate dei modelli di riferimento in Europa.