Una bandiera utilizzata in tutta Europa da gruppi neonazisti è apparsa in una camerata della caserma del VI battaglione carabinieri Toscana. La notizia è stata postata in un video ripreso dall’esterno della caserma Baldisserra di Firenze. Nelle immagini, per un attimo, accanto alla bandiera appare anche un poster, forse un fotomontaggio, con un’immagine di Matteo Salvini.
Nessun reato militare «Probabilmente non è stato commesso nessun reato militare, ma c’è un problema disciplinare e un grande problema culturale», ha detto il procuratore militare Marco De Paolis, che ha già avviato un’indagine sulla vicenda della bandiera neonazista esposta in una stanza di una caserma di Firenze. «Al momento, sulla base delle informazioni che abbiamo ricevuto, non c’è nulla che faccia pensare alla violazione di una norma penale militare. Però ho dato disposizioni affinché si verifichi se invece vi siano gli estremi per configurare un qualche reato. La norma secondo la quale è reato esporre un vessillo che evochi il nazismo vale per i civili e non specificamente per i militari. Penso che sia più un grande problema di natura disciplinare e culturale: la questione è capire cosa significa un simbolo del genere, soprattutto per un militare, credo che ci sia da interrogarsi sulla formazione culturale dei giovani prima e dei militari poi». Durissime le condanne sull’episodio a partire dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti. «La Repubblica Italiana e la sua Costituzione – ha detto il ministro Pinotti – si fondano sui valori della Resistenza, sulla lotta al fascismo e al nazifascismo. Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento. I carabinieri sono un simbolo della sicurezza della nostra comunità, l’Italia, che si basa su questi valori. Per questo è ancora più grave l”esposizione della bandiera nazifascista all’interno di una caserma dei Carabinieri. Ho già chiesto al Comandante generale chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto così vergognoso».
Le condanne «Sull’episodio della bandiera esposta nella caserma di Firenze auspico che l’Arma faccia piena chiarezza, come sempre. Firenze è e resterà antifascista – ha scritto sulla sua pagina Facebook il sindaco Dario Nardella – I carabinieri La Rocca, Marandola e Sbarretti si immolavano a Fiesole per salvare 10 ostaggi innocenti, cadendo sotto i colpi dei nazifascisti. Questi uomini rappresentano davvero con onore l’Arma e i suoi valori». A livello istituzionale ha preso posizione anche la vicepresidente del Senato e fiorentina doc, Rosa Maria Di Giorgi. «Firenze città medaglia d’oro della Resistenza non può accettare che si espongano simboli neonazisti, tanto più in una caserma dell’Arma: condanniamo fermamente l’episodio ed auspichiamo che vengano presi quanto prima provvedimenti esemplari nei confronti della persona che si è resa protagonista di questo squallido gesto-ha sottolineato la vicepresidente del Senato – L’esposizione del vessillo, noto come icona degli ambienti neonazisti, tanto più all’indomani dell’attacco squadrista portato avanti da un gruppo di naziskin a Como, rappresenta uno sfregio alla nostra coscienza ed alla nostra storia: guai a sottovalutare l’episodio». «Siamo certi che l’Arma dei Carabinieri, di cui conosciamo la ferma ed assoluta dedizione democratica, saprà fare quanto prima chiarezza al proprio interno – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – Allo stesso tempo chiediamo a tutte le forze politiche di unirsi nello sdegno e nel fermo rigetto di qualsiasi tentativo volto a normalizzare ideologie aberranti sconfitte dalla storia cui in alcun modo va lasciato oggi nuovamente spazio».