Approvato il Bilancio di esercizio 2009 di Banca Monte dei Paschi di Siena. Questa mattina l’Assemblea ordinaria ha, inoltre, ha deliberato di destinare 0,01 euro per azione alle 18.864.340 azioni di risparmio (per un valore complessivo di 188.643,40 euro) a remunerazione del capitale. Lo stacco cedola avverrà il 24 maggio 2010 e la data di pagamento sarà il 27 maggio 2010.
Il Bilancio 2009 – Via libera dell’Assemblea dei soci di Banca Monte dei Paschi di Siena al bilancio chiuso al 31 dicembre 2009 con un utile netto di 220,1 milioni di euro (nel 2008 era stato di oltre 922 mln) Nel 2009 il Gruppo Montepaschi, nonostante uno scenario difficile, ha raggiunto positivi risultati sia in termini economici che di performance commerciali (e di posizionamento competitivo, con un aumento delle quote di mercato in tutte le principali aree di business, per effetto di una strategia commerciale incentrata sull’attenzione al cliente ed una politica di pricing adeguata alla situazione attuale. Ottimi risultati sono stati conseguiti anche in termini di riduzione e contenimento strutturale della spesa (-8% rispetto al 2008, al netto dei costi legati a uscita personale Capogruppo, -6,5% la variazione al lordo di tale componente), grazie ai benefici strutturali delle manovre di contenimento e ricomposizione degli organici e dei processi di riorganizzazione intrapresi, nonché in termini di rafforzamento patrimoniale (Tier 1 a 7.5% rispetto a 5.1% di dicembre 2008). Il bilancio è stato approvato con il 99,98 per cento dei voti.
L’assemblea – Ad aprire i lavori è stato il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, che ha letto la lettera che il Governatore di Banca d’Italia, Mario Draghi ha inviato a tutti istituti di credito invitandoli a rafforzare il proprio patrimonio. In sala, oltre al presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, principale azionista con il 45,68%, era presente anche il vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone (4,45% del capitale di BMps anche se in assemblea vota per il 3,7%). Dall’inizio del 2008 a oggi l’andamento del titolo ha commentato il Presidente Giuseppe Mussari “è stato sostanzialmente in linea con i principali players italiani”. Il titolo ha perduto il 61% del suo valore contro il 50% di Intesa, il 55% di Uci, il 51% di Milano. “Anche dall’inizio del 2010 l’andamento di Mps (meno 6,7%) è analogo a quello medio del settore (meno 5,1%) come ha puntualizzato Mussari, che ha commentato: “l’intensa attività di marketing ha contribuito all’incremento della partecipazione degli investitori istituzionali al capitale azionario della banca la cui quota è passata dal 43% circa del flottante di gennaio 2009 al 46% di fine anno. In particolare è aumentato l’interesse del titolo da parte sia degli investitori americani la cui partecipazione e’ salita dal 33% contro il 23% dell’inizio del 2009 , che di investitori di Benelux e Francia che si sono distinti tra i più attivi del titolo”.
Francesco Gaetano Caltagirone – Con l’acquisizione di Antonveneta, Banca Monte dei Paschi di Siena “ha fatto un bel boccone, adesso lo digeriamo’”. Queste le parole del vicepresidente dell’istituto senese, Francesco Gaetano Caltagirone, che ha risposto alle domande dei giornalisti sulle ulteriori possibilità di sviluppo per il Monte per linee esterne. “È stato fatto un lavoro molto serio – ha aggiunto Caltagirone parlando di BMps, spiegando – la banca è molto solida”. Per quanto riguarda la crisi economica finanziaria, secondo il vicepresidente del Monte, “ci sono primi segnali di ripresa nell’industria. Un pò diverso per il comparto bancario, che con questi tassi soffre. Ma prima o poi risaliranno”. A proposito di Basile 3, secondo Caltagirone, “prima occorrerà sapere quali sono le norme e leggerle bene, poi le commenteremo”. Infine, Caltagirone sulla joint venture con Axa del Monte, ha dichiarato “che va molto bene” e non crea problemi alla sua presenza in Generali.
I dividendi – Il presidente del Monte, Giuseppe Mussari ha dichiarato che “è atteso” anche “un miglioramento della profittabilità nel primo trimestre del 2010 rispetto al quarto trimestre del 2009 e del ‘tier 1 ratio’ sia da trimestre a trimestre che da anno ad anno. Per il 2010 è attesa – ha proseguito Mussari – la prosecuzione del buon momento commerciale e continuerà il forte impegno nell’ottimizzazione dei costi, per il costo del credito è atteso a un livello inferiore rispetto a quello del 2009”.
Gabriello Mancini – Il bilancio di Banca Monte dei Paschi di Siena mostra “una debolezza sui principali indici dell’attività creditizia tradizionale”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini intervenendo all’assemblea dei soci. In particolare secondo Mancini la debolezza si evidenzia “sul margine di interesse, sulle commissioni, e sul margine di intermediazione e sulla qualità del credito”. Mancini ha quindi ribadito che il Monte deve riuscire a recuperare, “quanto prima, una redditività significativa lavorando sul fronte dei ricavi, ipotesi che ovviamente dipende anche e soprattutto da fattori esogeni quali la curva dei tassi, sicuramente oggi penalizzante per il business della banca retail e, al tempo stesso, deve continuare ad abbattere drasticamente i costi ben oltre il livello, pur apprezzabile, evidenziato nel passato esercizio”.
Piano industriale – Il prossimo e nuovo piano industriale di BMps, “elemento per noi essenziale”, secondo il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, dovrà progettare “una banca equilibrata, coesa, e redditizia, proseguendo nell’ottimizzazione dell’ingente investimento fatto in Antonveneta. Per quanto riguarda i costi, secondo Mancini una voce che è ancora “sopra i 3,6 miliardi”, la Fondazione chiede “un ulteriore sforzo del management anche perchè, “il mercato e l’opinione pubblica ci guardano: in anni obiettivamente difficili e’ dunque assolutamente necessario non soltanto un esercizio di parsimonia per quanto riguarda l’utilizzo degli strumenti che la banca, legittimamente, mette a disposizione dei propri dipendenti”. Ancora piu’ cruciale, per Mancini, “sara’ il fatto che le retribuzioni del personale, soprattutto quelle variabili, siano estremamente coerenti col profilo di redditivita’ effettiva e con il pay-out dell’istituto”.
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