AREZZO – I 14 imputati del processo sul filone consulenze d’oro alla ex Banca Etruria, sono stati tutti assolti, perché il fatto non sussiste.

A pronunciare la sentenza è stata il giudice di Arezzo Ada Grignani. Al tribunale il pm Angela Masiello aveva chiesto il massimo della pena (1 anno) per Pierluigi Boschi, padre dell’ex ministro Maria Elena ed ex vicepresidente di Etruria, e per altri tre dirigenti cioè Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri. Per gli altri imputati erano state chieste condanne da 8 a 10 mesi. Ma il verdetto è di assoluzione con formula piena.

Gli imputati erano accusati di bancarotta colposa per una serie di consulenze commissionate dalla ex Banca Etruria per studiare l’ipotesi di fusione con un altro istituto di credito, che fu individuato nella Banca Popolare di Vicenza, ma poi l’operazione non andò in porto. Secondo l’accusa anche le consulenze aggravarono i conti di Banca Etruria e ne scaturì un filone complementare a quello ‘generale’ per bancarotta fraudolenta dedicato al crac dell’istituto di credito aretino.

“Aspettiamo le motivazioni poi valuteremo se fare ricorso in appello” ha commentato il procuratore Roberto Rossi, che coordina il pool investigativo della procura di Arezzo su Banca Etruria.

Crac Banca Etruria, una condanna e 23 assoluzioni. La sentenza del tribunale