FIRENZE – “Le novità emerse dalla bozza sulla normativa sulle concessioni balneari non possono che lasciarci insoddisfatti e preoccupati: di fatto, si scaricano le responsabilità solo sui Comuni”. E’ decisa Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci e delegata Anci Toscana per il Demanio marittimo, nel commentare la bozza di riforma decisa dal governo su un problema che attende risposte ormai da anni.

“Per allinearci alla normativa europea, dopo anni di proroghe, si è scelta una strada che non offre garanzie a nessuno dei soggetti coinvolti – prosegue la sindaca – In primo luogo ai sindaci, che dovranno valutare ogni situazione caso per caso e bandire le gare, col rischio non solo di creare situazioni disomogenee negli stessi territori, ma anche di andare incontro a contenzioni senza fine per la scarsa chiarezza delle norme”.

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“Ci auguriamo che la recentissima legge regionale in materia possa comunque offrire ugualmente ai 34 Comuni costieri della Toscana indicazioni più chiare per avere riferimenti omogenei e sicuri”.

“Anziché attuare, nei sei mesi concessi dalla legge Draghi, la disciplina che avrebbe consentito di avere risposte su tanti dettagli e sul diritto a concorrere per gestire le spiagge con la giusta difesa del valore costruito dai concessionari uscenti, si è preferito stare in silenzio per due anni nel tentativo di mantenere una promessa da marinai fatta in campagna elettorale. Non si poteva lasciare un settore così importante del turismo italiano alla deriva e allora, alla fine, si è deciso di agire: ma lo si è fatto nel peggiore dei modi e, come si dice, la toppa è peggio del buco”. E’ severa la valutazione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’assessore a turismo e attività produttive Leonardo Marras sulla proroga delle concessioni balneari annunciata dal governo nazionale.

“Ci sono vuoti nella normativa – proseguono presidente e assessore – che daranno origine a contenziosi lunghissimi ed ogni scelta importante viene, di fatto, scaricata sui Comuni, con il rischio, più che concreto, di un risultato che potrebbe variare da Comune a Comune creando una realtà caotica e non uniforme. Questa è una proroga ad orologeria che consente soltanto di raggiungere due obiettivi: arrivare indenni alla scadenza della legislatura dell’attuale Parlamento e di far accogliere il ministro Fitto a Bruxelles senza altri imbarazzi”.

“Non ci sarà alcun vantaggio per le città e per le comunità costiere – precisa ancora l’assessore Marras, – nessuna certezza di investimento e miglioramento della qualità dei servizi sulla costa, nessun vantaggio per il turismo balneare. La fretta, dopo l’inerzia, ha prodotto un pasticcio e ha anche messo, anche se solo in parte, fuorigioco l’iniziativa della Regione Toscana. Noi non ci fermeremo e, seppur dovendosi adeguare alla nuova normativa, continueremo il lavoro iniziato per offrire ai Comuni e alle imprese toscane un quadro uniforme di riferimento”.

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