SIENA – All’appello non manca niente nel formulario dell’estrema destra. Scritte inneggianti al duce e altre che prendono di mira una dipendente dell’università di Siena, in particolare una dipendente, attaccata per l’orientamento sessuale, e la Cgil.
L’azione ingiuriosa è stata effettuata in un ufficio dell’ateneo e potrebbe essere una conseguenza delle elezioni delle Rsu del pubblico impiego che si sono svolte nei giorni scorsi. Una ricostruzione avanzata dalla Cgil: “Nel cuore della nostra città, nel cuore della nostra università degli studi, proprio dopo l’esito di una consultazione elettorale partecipatissima che ha rinnovato ed accresciuto la stima verso la Flc Cgil tra il personale del nostro Ateneo e quindi all’interno della Rappresentanza Sindacale Unitaria, oggi ci ritroviamo dentro uno scenario di incredibile violenza: un’intimidazione fascista e sessista nei confronti di una lavoratrice che ci riporta indietro agli anni più bui della storia d’Italia, quando la libera espressione e la democrazia erano vietate”.
Forte anche la presenze del rettore Francesco Frati, che ha esternato il proprio disappunto per l’accaduto: “A nome dell’ateneo, esprimiamo la nostra indignazione e condanna per il grave atto vandalico intimidatorio perpetrato nei confronti della collega. A lei e alla sigla sindacale Cgil, anch’essa coinvolta nelle minacce, esprimiamo anche la nostra vicinanza e solidarietà”. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario della Cisl, Riccardo Pucci: “A nome di tutta la Cisl Siena esprimo la massima solidarietà alla Cgil Siena e la più ferma condanna per un atto vile, codardo, sovversivo e anti democratico. Un gesto intimidatorio che non solo va a colpire i colleghi della Cgil ma che vuole minare l’unità confederale e il valore primario del lavoro”. Domattina la Cgil, dalle 10 alle 12, ha organizzato un presidio davanti al rettorato. Le indagini sono affidate alla Digos.
“Un fatto gravissimo, un atto da condannare senza se e senza ma per la violenza che esprime. Un gesto inqualificabile che evoca periodi bui e che non appartiene ai valori di democrazia, di libertà e di coesione del nostro territorio. A nome della Provincia di Siena condanno fermamente l’accaduto, esprimo la massima solidarietà e vicinanza alla dipendente vittima di questa aggressione, all’Università degli studi di Siena e alla Cgil Siena. Attacchi squadristi, omofobi e alla dignità del lavoro rappresentano segnali che non possono essere sottovalutati. Sono sicuro che le forze dell’ordine sapranno fare luce al più presto su quanto accaduto” ha detto il presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli su quanto accaduto questa mattina all’Università degli studi di Siena.
“Un gesto inaccettabile e vigliacco che condanniamo fermamente e su cui ci auguriamo sia fatta chiarezza al più presto”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora a lavoro, Università e ricerca Alessandra Nardini appena appresa la notizia di alcune scritte di matrice fascista apparse all’interno di un ufficio dell’Università di Siena.
“Quanto accaduto è un episodio gravissimo, in Toscana non c’è e non ci sarà mai spazio per rigurgiti nazifascisti, omofobia, violenza e discriminazioni. I valori in cui ci riconosciamo sono quelli della Resistenza, antifascismo, inclusione, pari opportunità, rispetto e dialogo con i sindacati, pilastro della democrazia. L’università è il luogo della cultura e della conoscenza, fondamentale nella formazione delle giovani generazioni di cittadine e cittadini e non possiamo certo assistere in silenzio a quanto accaduto”, proseguono Giani e Nardini che concludono esprimendo “solidarietà alla dipendente dell’Università, al Rettore Frati, all’Ateneo tutto e alla Cgil”.
“Condanno nel modo più fermo l’insopportabile aggressione estremista registrata all’Università di Siena” . Così il sindaco Luigi De Mossi. “È sempre una pagina nera per la nostra società quando un violento agisce nell’ombra per attaccare un’altra persona, sotto il profilo delle sue convinzioni politiche e culturali o del suo orientamento sessuale. La mia solidarietà alla dipendente e all’Università tutta, assieme all’auspicio che le indagini possano presto portare all’individuazione dei responsabili”. “In una brutta e triste vicenda, non sfugge un dettaglio – conclude il sindaco De Mossi -. Gettata a terra, irrisa, si vede una bandiera dell’Europa. Non a caso vilipesa dagli squallidi autori del gesto, perché l’Europa è la casa che abbiamo edificato proprio nel nome di una società aperta”.
“Quanto accaduto questa mattina al Rettorato conferma ciò che abbiamo sempre saputo e vissuto sulla nostra pelle: Siena non è un’isola felice, l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia esiste anche qui. L’episodio di oggi non è una bravata ma un atto intimidatorio gravissimo che condanniamo con forza e indignazione. Le scritte omofobe e fasciste rinvenute nell’ufficio di una dipendente dell’Università a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, sono inqualificabili ed inaccettabili. Bene ha fatto l’Università a prendere le distanze e sporgere denuncia e ci auguriamo che si faccia presto chiarezza sui responsabili. In più chiediamo al Rettore Frati la possibilità di incontrarlo per ragionare insieme sulle azioni da mettere in campo affinché episodi come questi non si ripetano mai più” ha detto Arcigay Siena.