Alla Regione per il bilancio preventivo 2017 «mancano 210 milioni. Il governo ci taglia 210 milioni, abbiamo un tavolo aperto e già il bilancio dello Stato prevede la possibilita’ che si recuperino queste risorse. Pero’, la possibilita’ e’ un conto. Occorre che queste risorse si recuperino davvero». Lo ha detto, parlando coi giornalisti, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi,a margine della seduta odierna del Consiglio che ha all’ordine del giorno l’approvazione della manovra 2017. «Il bilancio dello Stato e’ stato approvato d’urgenza a causa del fatto che sono state date le dimissioni dopo il referendum, quindi, al Senato non c’e’ stato modo di rivederlo attraverso una proposta concertata fra Regioni e governo – ha ricordato Rossi -. Pero’, la tendenza e’ quella a tagliare, bisogna su questo cambiare musica. Noi andremo oggi a Roma e poi lavoreremo perche’ nei primi mesi dell’anno nuovo una variazione di bilancio ci consenta di recuperare questi 210 milioni che mancano». Solo in quel caso ci sarebbe una navigazione tranquilla, riconosce il governatore.
«Se non c’è svolta le proteste tenderanno ad aumentare» In caso contrario, Rossi si prepara a un gesto eclatante di reazione. Senza l’accordo col governo Gentiloni, «l’unica prospettiva se vogliamo continuare a garantire un po’ di spesa sociale è proprio fare il gesto estremo di chi vende anche il patrimonio – ha sottolineato il governatore della Toscana -. Pero’, non sarebbe un bene». Sollecitato dai giornalisti sul punto, Rossi ha ricordato che procacciarsi delle risorse in piu’, diversamente, attraverso un aumento dell’imposizione fiscale non e’ tecnicamente possibile. Questo malgrado la sua volonta’ politica, perche’, precisa «io sui ricchi le tasse le metterei volentieri. Lo dico apertamente. Nel mondo quando c’e’ qualcuno che ha bisogno, chi ha di piu’ dovrebbe dare qualcosa. Io l’Imu, ad esempio, avrei potuto pagarla, senza problemi». «Il bilancio che abbiamo presentato e’ tecnico, abbiamo un discorso aperto col governo almeno per tornare in Toscana a 1,4 miliardi di euro di risorse complessive per il 2017 – ha continuato Rossi – Se non c’e’ una svolta nelle politiche sociali e se non ci decidiamo a chiedere qualcosa a chi ha di piu’, per aiutare le persone che sono in difficolta’ sociali, legate a situazioni particolari di handicap, a problemi economici e di lavoro, credo che le diseguaglianze nel Paese tenderanno ad aumentare e anche le proteste tenderanno ad aumentare». Il bilancio della Regione e’ passato da 2,25 miliardi di euro del 2010 a 1,4 miliardi nel 2016. Il senso politico ad avviso del presidente della Giunta toscana e’ che «non si puo’ scaricare tutto sulle Regioni, sui Comuni. Le ingiustizie sono palesi, davanti a tutti. Ci sono 33 mila pensioni che costano 3,3 miliardi, a loro si potrebbe chiedere qualcosa».