«Contro la meningite finalmente l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi ammette l’evidenza: la Regione si trova davanti a un contagio di cui non sa comprendere le dinamiche di propagazione e, di conseguenza, che non sa come arginare». A dichiararlo è il vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai che commenta l’incontro in programma oggi a Roma al Ministero della Salute. I numeri ad oggi descrivono un quadro poco rassicurante: 12 casi da inizio 2016, 50 dall’inizio del 2015 di cui 41 da meningococco C, con 9 morti, 8 riconducibili al gruppo C, 1 al gruppo B.
Mugnai: «L’improvvisazione è più di un’impressione»«L’ammissione di incompetenza di Saccardi rispetto a questo problema arriva tardiva ma necessaria – aggiunge Mugnai – Ci eravamo resi conto da tempo che le azioni e gli appelli alla vaccinazione arrivavano sempre un momento dopo, un passo indietro, di ricorsa rispetto al progredire del contagio sotto il profilo espansivo ma anche della virulenza. Finora però la giunta regionale ha rassicurato: «I vaccini ci sono per tutti», ripetevano mentre dai territori piovevano segnalazioni sull’impossibilità a prenotare un appuntamento per sottoporsi a profilassi. Ora si sa che si sta cercando di importare dosi dall’estero perché qui scarseggiano. «I farmaci sono di qualità ottimale», si sperticavano mentre dall’area fiorentina alcuni medici segnalavano di essersi rifiutati di somministrare dosi con scadenze troppo ravvicinate. Intanto, è arrivato il primo caso di un giovane che ha contratto il batterio malgrado fosse vaccinato. «Vanno fatti i richiami», dicono adesso. L’improvvisazione è più di un’impressione. E sulla salute delle persone non ci vorrebbe mai, men che meno quando ci si trovi ad avere a che fare con batteri potenzialmente letali o comunque capaci di produrre danni permanenti nelle persone».
Il paradosso «I volontari del 118, ovvero chi fa soccorso d’emergenza, non sono tra coloro a cui viene somministrato gratuitamente il vaccino – sottolinea ancora Mugnai -. E ciò malgrado per legge questi preziosi operatori siano parte integrante del sistema sanitario regionale toscano. Assurdo. Le dosi di vaccino ci saranno pure per tutti, come asserisce Saccardi; ma allora – chiede Mugnai – che ci siano anche per loro. Soprattutto per loro, visto che sono in prima linea nel contatto col batterio».