Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo, questo intervento del professor Felice Petraglia, professore ordinario all’Università di Siena, direttore della clinica ostetrica e ginecologica della scuola di specializzazione in ginecologia e ostetricia e del dottorato di ricerca in medicina molecolare, candidato alla carica di Rettore in competizione con Alessandro Rossi e Francesco Frati. Ci fa piacere che abbia scelto la nostra piattaforma digitale per proseguire una discussione sul futuro dell’antico Ateneo senese, iniziata da un intervento di Simonetta Losi che aveva posto alcuni punti critici da non sottovalutare per chi andrà a ricoprire il ruolo di Magnifico per i prossimi anni. Il professor Petraglia, par di capire, non nega alcune difficoltà da cui l’Universià non è completamente uscita, ma chiede il supporto di Siena e delle sue istituzioni per supportare i bisogni di un Ateneo che deve poter guardare al futuro con più serenità e ottismismo. Magari senza inutili inglesismi e trionfalismi di maniera di questi ultimi tempi, aggiungiamo noi. Ci auguriamo che anche gli altri candidati vogliano intervenire. (M.T.)
«Caro Direttore, da candidato alla carica di Rettore dell’Università di Siena ho apprezzato l’attenta e documentata analisi sull’Ateneo al voto che Simonetta Losi ha fatto su il 1° giugno . Mi piace anche che il dibattito su un tema così importante avvenga su una testata online espressione di un’agenzia di stampa, una piazza virtuale, forma globale e moderna di strumento di informazione. Ogni cittadino che aspira a ricoprire incarichi di pubblico servizio e utilità ha il dovere di “sentire” la piazza che, nel caso dell’Università, non può essere limitata alla comunità accademica (docenti, personale tecnico e amministrativo e studenti) ma comprende un insieme maggiore, la città di Siena, che nutre aspettative ed esprime opinioni su una delle sue più prestigiose e vitali istituzioni quale è la nostra Università dal 1240.
Losi ha ricordato una sollevazione popolare del 1892 a difesa dell’Ateneo allora minacciato di soppressione. Oggi non corriamo tale rischio estremo, ma subiamo ancora strascichi insoluti del recente dissesto: emorragia di studenti non riscontrabile in altri atenei, forte ridimensionamento del corpo docente, sacrifici eccessivi per il personale sia docente che tecnico e amministrativo. Una nuova mobilitazione civica attuata attraverso un confronto costruttivo è utile per giungere al necessario rinnovamento del governo dell’Ateneo, i cui effetti riguarderanno la sua famiglia allargata ovvero la città tutta.
Docenti e personale tecnico amministrativo sono consapevoli del loro ruolo di spinta all’economia locale e dell’importanza della ricerca come strumento di evoluzione della società. La città e le sue istituzioni devono sostenere e supportare l’Università, fornendo risposte su temi di loro competenza sulla logistica, sui servizi, sui trasporti che sono esigenze molto care agli studenti. La mia candidatura è la sintesi del pensiero e del lavoro di tanti colleghi. Il mio programma è su http://www.unisi.it/sites/default/files/petraglia.pdf e resto disponibile ad ogni confronto. Felice Petraglia».