Basta uno scatto per eternare un volto e fare di una donna bella una diva. Fino al 7 settembre è possibile immergersi ne “Il Grande Sogno”, la mostra realizzata dal Centro Italiano della fotografia d’autore di Bibbiena (CIFA) che celebra la ritrattista Chiara Samugheo con una raccolta dei suoi lavori più famosi realizzati dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. La fotografa, prima donna a diventare professionista in Italia, ritrae il mondo dello star system sapendo dare una nuova immagine alle attrici, rendendo più umane le dive e negando i vecchi schemi e standard espressivi. Una regista di espressioni, capace di comporre in figure i sentimenti. Samugheo, tanto amata da chi ha ritratto, ferma volti e corpi di donne bellissime carpendo un momento della loro esistenza altrimenti sconosciuto. Il suo ob(b)iettivo? Cogliere l’intimo e restituire immagine ed essenza. In uno scatto, più donna e meno diva.
Da Bari al sogno di Hollywood Samugheo giunge giovanissima a Milano da Bari nel 1953 dove inizia a frequentare l’ambiente intellettuale di Enzo Biagi, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Strehler. In questo periodo conosce Pasquale Prunas, fondatore della rivista culturale Sud e futuro compagno di vita, che la coinvolge nella redazione di una nuova rivista, “Le Ore”, che si occupava di fotogiornalismo internazionale sullo stile di “Paris Match”. Qui si dedica principalmente al reportage sociale: ritrae i “tarantolati”, le baraccopoli napoletane, le zingare in carcere. A metà degli anni Cinquanta avviene la svolta: l’incontro con Federico Patellani, uno dei fotografi più importanti di quegli anni. Inizia a collaborare con lui e realizza servizi fotografici per i maggiori periodici internazionali e copertine di importanti riviste, pubblica diversi libri e fotografa le star internazionali. È la dolce vita di Monica Vitti, Sophia Loren, Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida. Anche Hollywood vuole essere ritratta dal suo obbiettivo: riesce a collezionare, in carriera, oltre centosessantacinquemila scatti di personaggi famosi.
La nascita del divismo in Italia In mostra, ad accompagnare le donne di Samugheo, anche quaranta fotografie di Patellani. Puro fotogiornalismo in una selezione dei reportage realizzati ai primi concorsi di bellezza, immagini di giovani aspiranti miss che testimoniano la nascita del divismo in Italia. Scatti che ispirano un sorriso nostalgico per un mondo ormai perduto, quello del dopoguerra, ricco di speranza, illusioni e di tante disillusioni. «Parlare di seduzione di fronte alle foto di Chiara è un gioco facile – racconta il regista Gianni Amelio – La domanda è un’altra. Quanto c’è di lei nei volti delle sue attrici, sempre bellissime e mai artificiali… Chi l’ha conosciuta di persona sa che c’è molto, forse tutto. Ai suoi soggetti spesso in erba, Chiara ha dato in regalo la sua inquieta sensibilità, il magnetismo del suo carattere. Foto di Chiara Samugheo non è un marchio di fabbrica, ma una dedica preziosa».