L’aumento di capitale da 3 miliardi di banca Mps «è sottoposto all’autorizzazione della Bce stiamo attendendo, però faremo tutto il necessario per far sì che l’operazione sia coronata da successo». Così l’Amministratore Delegato di Rocca Salimbeni Fabrizio Viola in conference call con gli analisti. «Dopo l’aumento di capitale saremo in grado di aumentare il Cet 1 (coefficiente patrimoniale, ndr) sopra la soglia del 10,2%, ovvero al di là del limite imposto da Bce» ha aggiunto Viola che ha poi precisato che il via libera della Bce dovrebbe essere «imminente e se dovesse arrivare entro questa settimana allora potremmo partire con l’aumento di capitale intorno al 28 di maggio. In questo caso, quindi, l’offerta si chiuderebbe prima che il Tesoro entri in possesso della quota» di sua spettanza, dovuta al pagamento degli interessi sui Monti bond in azioni della banca. Come noto in estate il Mef entrerà in possesso di una partecipazione del 4% del Montepaschi.
Fusione occasione importante «Siamo aperti a fusioni e acquisizioni. Dopo l’esame della Bce il Cda ha indicato Ubs e Citibank come advisor per cercare opportunità. Siamo pronti a partecipare al consolidamento del mercato, è un’occasione importante. La banca si presenterà nelle condizioni migliori grazie il ritorno all’utile». Lo ha ribadito il Ceo di Mps in conference call con gli analisti.
Verso la chiusura di 350 filiali «Nel 2018 Mps avrà circa 1.800 filiali contro le 3.000 del 2012». Lo ha detto il Cfo della banca, Bernardo Mingrone, in conference call con gli analisti, precisando che nei prossimi tre anni è prevista la chiusura di altri 350 sportelli, mentre 700 saranno ristrutturati. «Sono previsti risparmi per 23 milioni di euro» con l’obiettivo «di gestire la clientela in maniera più efficace, importando il modello banca online Widiba e digitalizzando tutta la banca».