In Toscana gli asili e i centri per l’infanzia sono in grado di accogliere un bambino su tre fra tutti quelli che hanno meno di tre anni: una percentuale altissima, l’anno scorso la migliore tra le regioni italiane, più alta della media europea e quasi tre volte tanto quella italiana. Ma proprio perché le liste di attesa non finiscono mai, la Regione ha deciso, come fa da quattro anni, di intervenire finanziando voucher che i Comuni distribuiscono alle famiglie. Finora a potere beneficiare degli assegni era solo chi aveva fatto domanda per un nido comunale e lì non aveva trovato posto. “Da quest’anno – annuncia la vice presidente della giunta regionale toscana, Stella Targetti – dei fondi potranno usufruire anche i Comuni, e quindi le famiglie, che non hanno nidi comunali sul loro territorio ma solo nidi privati accreditati. Si tratta di un ulteriore aiuto per le coppie e le donne che devono conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia e necessari ad accudire i figli”. La Regione ha stanziato 3 milioni di euro: in parte fondi europei e in parte fondi statali. L’anno scorso con 1 milione e 650 mila euro furono assegnati oltre 1500 voucher ad altrettante famiglie residenti in 74 comuni toscani.
A chi rivolgersi – L’assegno dovrà essere richiesto dalle famiglie al Comune, che poi ha tempo fino all’11 ottobre per trasmettere tutta la documentazione alla Regione.
Requisiti – Del voucher potrà beneficiare chi ha un bambino o una bambina, nati tra il 1 gennaio 2008 e il 31 gennaio 2010, che frequenta un nido dell’infanzia privato accreditato, un centro gioco educativo privato accreditato, un nido aziendale privato accreditato, un nido domiciliare privato autorizzato oppure anche da chi ricorre alla baby sitter, purché q uesta sia iscritta nell’apposito elenco comunale.
Fino a 3.000 euro in un anno – L’assegno copre il 50 per cento delle rette per la frequenza del nido e i pasti consumati, fino ad un massimo di 3.000 euro a famiglia per l’intero anno scolastico. Tutte le spese dovranno naturalmente essere documentate. Non ci sono limiti di redditi per poter usufruire dell’aiuto: gli assegni disponibili saranno comunque erogati seguendo l’ordine della lista di attesa di ogni singolo Comune o, se nel Comune non ci sono servizi comunali per l’infanzia, seguendo l’ordine della graduatoria comunale presentata alla Regione ai fini di questo bando.
Firenze