Il nostro viaggio nelle primarie senesi (#primariesenesi) attraverso il confronto tra i candidati. Dopo Sovicille (leggi) Monteriggioni (leggi) e Rapolano Terme (leggi), Colle Val d’Elsa (leggi), Buonconvento (leggi), San Quirico d’Orcia (leggi) e Murlo (leggi), agenziaimpress.it propone il “triplo” faccia a faccia tra i candidati del Partito Democratico di Asciano: Paolo Bonari, Andrea Moscadelli  e Laura Di Banella, in vista delle primarie del prossimo 9 marzo in provincia di Siena.

Termina l’era-Pianigiani al Comune di Asciano. Dopo 10 anni di amministrazione, il sindaco lascerà la poltrona di primo cittadino ed ecco che anche all’interno del partito di maggioranza del paese è partita la sfida per chi dovrà presentarsi come candidato alle elezioni amministrative in primavera. Un confronto aperto e mai eccessivamente acceso per un territorio, quello ascianese, estremamente vasto, variegato e che deve sempre più fronteggiare temi di carattere sociale per non disperdere quei preziosi dialoghi istaurati con Siena-capoluogo, con cui Asciano confina, e con i territori circostanti. Chi porterà avanti queste sfide in un’ottica di efficientamento dei servizi e della qualità di vita? Paolo Bonari, il vicesindaco uscente Andrea Moscadelli e Laura di Banella hanno intrapreso questo percorso insieme ai comitati che li sostengono. Il 9 marzo il responso del popolo democratico ascianese che intanto nella serata di ieri si è riunito (oltre 400 persone) alle Piramidi per assistere all'ultimo faccia a faccia pubblico tra i tre candidati.

Avviata la strada delle funzioni associate con Rapolano Terme e San  Giovanni d'Asso. Quali i vantaggi e le criticità? Si va verso un Comune unico?

Paolo Bonari: «Dovremo spingere e perseguire questa strada che è assolutamente quella giusta, stando molto attenti a far funzionare le funzioni associate e a non ripetere gli errori del passato. Si tratta di una grande opportunità e di una preziosa eredità che potrà permettere ad Asciano di migliorare i servizi e contenere i costi di funzionamento della macchina comunale, qualificando al tempo stesso il personale dell’Amministrazione. Si tratta di un percorso virtuoso di una sinergia da perseguire con grande attenzione per verificare se i presupposti di fusione si potranno concretizzare in un’ottica di vantaggio per la cittadinanza. Oggi la popolazione ci chiede di fornire risposte più organiche, strutturate e soprattutto estese a tutti i territori di competenza. La nostra idea è che, attraverso le funzioni associate, si possa arrivare anche ad una maggiore specializzazione degli uffici comunali per un complessivo snellimento della burocrazia. Il  miglioramento, presente nel piano, della visibilità del territorio attraverso attività congiunte di programmazione e sviluppo è un altro fattore di assoluta importanza: fare economie di scala, attribuendo una maggiore rappresentatività ai Comuni, permetterà loro di farsi carico di battaglie importanti che stanno a cuore ai cittadini, specie nella prospettiva dell’ormai prossima Riforma istituzionale che rivoluzionerà le Amministrazioni provinciali. Infine, i Comuni associati potranno contare su maggiori possibilità di accesso a finanziamenti pubblici regionali, nazionali ed europei che, oggigiorno, dobbiamo essere in grado di intercettare con sempre maggior tempismo per dare risposte concrete e realizzabili alle nostre aziende e alle nostre imprese».

Andrea Moscadelli: «La strategia delle Funzioni Fondamentali gestite in forma associata è stata quella di crederci da subito senza aspettare la scadenza dei termini di legge. Oggi più che mai dobbiamo guardare alla gestione amministrativa in funzione di un territorio più ampio che possa avere un ruolo più importante e decisivo nella compagine regionale. Gli obiettivi sono quelli di fare una programmazione strategica più forte, ma allo stesso tempo sostenibile, di organizzare tutte le risorse sia umane che strutturali in maniera tale da de-burocratizzare gli enti e trovare la giusta trasparenza e ottimizzazione della spesa. Senza perdere il senso di appartenenza sarà necessario vedere anche il rilancio turistico culturale come proposta commerciale e lavorativa del prossimo futuro guardando al nostro territorio con sguardo fisso anche oltre l'ombra del proprio campanile. Un Comune unico? Perché no, l'importante sarà salvaguardare la qualità della vita dei nostri cittadini e la sostenibilità e promozione del territorio».

Laura Di Banella: «Va proseguito il percorso avviato di profonda collaborazione con Rapolano e San Giovanni. Questo processo rappresenta una grande opportunità per Asciano e per tutto il territorio delle Crete senesi. Nell'immediato ci saranno dei benefici in termini di strategie comuni, promozioni territoriali congiunte e miglioramento del servizio al cittadino, con servizi più specializzati e una maggiore velocità di risposta. Nel medio periodo inoltre si produrrà anche un risparmio per le casse comunali. Si può invece intravedere un elemento di criticità nel rischio di allontanamento del livello amministrativo dalla cittadinanza. In questo senso prendo l'impegno a monitorare l'evoluzione del percorso e mettere in campo le azioni necessarie, come l'istituzione di una convocazione calendarizzata e congiunta dei tre consigli comunali, a rotazione nei tre capoluoghi. In prospettiva vedo un grande processo di coinvolgimento dei cittadini per una scelta che saremo chiamati a fare, ovvero l'eventuale costituzione del Comune delle Crete con Rapolano e San Giovanni d'Asso. E sarà questo il mio principale cambio di marcia rispetto al passato: una partecipazione reale della cittadinanza e un sindaco che si mette all'ascolto».
 
Ambiente, Turismo e Infrastrutture. Come si concilieranno il  rispetto del primo, la valorizzazione del secondo e lo sviluppo del  terzo nei prossimi 5 anni di governo?

Paolo Bonari: «Dobbiamo puntare fortemente sul turismo. E' una risorsa a portata di mano che dobbiamo assolutamente sfruttare. Il nostro turismo è direttamente collegato all'ambiente perché si dovrà assicurare massima tutela, anche da un punto di vista paesaggistico, di salute dei cittadini e di qualità della vita. Ma un occhio di riguardo va dato anche alle aziende che sono rimaste, aiutarle a svilupparsi e crescere, con l’idea di attrarne di nuove. Asciano dovrà essere il fulcro del nuovo itinerario culturale-turistico tra Siena e la Val d’Orcia, due siti Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, e anche un fiore all’occhiello nel percorso di candidatura del capoluogo a Capitale Europea della Cultura 2019. A tal proposito, la Via Lauretana, la strada che collega Asciano a Monte Oliveto Maggiore tagliando le Crete Senesi in un susseguirsi di scorci e di paesaggi unici al mondo, costituisce oggi il nostro prodotto di eccellenza ma anche la nostra più grande risorsa inespressa. Oggi più che mai è necessario un programma di promozione e valorizzazione di questi percorsi per affermare un turismo di qualità e quantità che offra un’alternativa alla Cassia a chi da Siena decida di muoversi verso Buonconvento e la Val d’Orcia. Sarà indispensabile progettare e realizzare un  nuovo  percorso con aree di sosta, ampliare quelle esistenti ed organizzare un sistema di visite guidate. Lavoreremo alla valorizzazione della Via Lauretana attraverso l’installazione di un’adeguata segnaletica che guidi i visitatori da Siena, dall’incrocio tra Via Pantaneto e Via dei Pispini, in cui la Via Lauretana si stacca dalla Via Francigena, fino a Casabianca al confine con Sinalunga. La Chiesa di Sant’Agostino ad Asciano sarà il punto di accoglienza ideale nel nostro centro storico per questo itinerario culturale, turistico e religioso. Lo stesso centro storico sarà finalmente il salotto di Asciano, arricchito dall’apporto che il mondo del volontariato, dell’associazionismo e delle contrade sapranno dare all’Amministrazione comunale per creare un calendario di eventi congiunto che valorizzi il territorio, dando lustro e visibilità alle nostre bellezze artistiche, culturali e architettoniche. Strategica l’importanza che, in quest’ottica,  avrà Arbia, l’anello naturale di congiunzione tra Siena e la nostra campagna. Arbia, nella nostra idea, rappresenta la porta di ingresso alle Crete senesi con la creazione di un punto di accoglienza per i visitatori con ufficio turistico, servizi e sosta per i pullman ed inizio dei primi sentieri. Arbia avrà il suo ruolo nel percorso di valorizzazione della Via Lauretana e delle "Strade di Asciano", marchio che intendiamo creare e promuovere».

Andrea Moscadelli: « Al primo posto la sicurezza dei cittadini e loro salute. Metteremo in campo tutte le strategie affinché sia garantita la salvaguardia ambientale e siano utilizzate energie rinnovabili sostenibili. Non dovremo più vivere con la paura ad ogni evento atmosferico critico. Il territorio è uno dei nostri biglietti da visita, è fondamentale rimanere senza indugio al fianco dei nostri agricoltori e creare le condizioni favorevoli affinché si possa tornare ad investire nell’innovazione per la salvaguardia delle aziende ma allo stesso tempo per la cura del paesaggio. È necessario legare a filo doppio la tradizione contadina con l’attrazione turistica, che insieme alle eccellenze artistiche presenti sul territorio saranno l’opportunità per farsi conoscere e apprezzare dai turisti. Fondamentale sarà investire sulla comunicazione mirata e di settore. Metteremo in atto una serie di servizi che possano migliorare la proposta turistica legando in un unico progetto tutte le infrastrutture pubbliche e private, creando le condizioni per prevedere nuove entrate da investire per il mantenimento del ambiente, dei musei e per darsi nuovi obiettivi».

Laura Di Banella: «Mettere al centro l'ambiente , vuol dire mettere al centro l'uomo, la sua salute, la qualità di vita, il consumo di territorio , la gestione e valorizzazione del territorio stesso.
La salvaguardia dell'ambiente è uno dei pilastri fondamentali per il nostro turismo legato al territorio quindi l'impatto delle infrastruttutìre dovrà essere rispettoso di questi concetti, mirare a ristrutturare al meglio l'esistente senza bisogno di grandi nuovi progetti. Omogeneità nella ristrutturazione e riqualificazione del nuovo centro storico ( compresa via Roma) e adeguamento delle abitazioni alle esigenze del cittadino moderno nel rispetto delle caratteristiche architettoniche. Metterò in piedi una progettualità che aggreghi il meglio di tutto quanto possiamo offrire per far crescere il turismo nel nostro territorio, combinando con le eccellenze artistiche, i prodotti tipici locali e le nostre feste, facendo rete con le zone vicine a noi, non solo Siena, ma anche il Chianti, Montalcino e Montepulciano. Un turismo, che soddisfi la domanda del consumatore che non ricerca più semplicemente la fruizione di un luogo diverso, ma l’esperienza di una realtà di vita alternativa».
 
 Arbia, una realtà ascianese vicina a Siena. Quali le priorità per  una frazione in forte sviluppo demografico e urbanistico?

Paolo Bonari: «La priorità assoluta è la bonifica e riqualificazione dell’area della ex fornace. Vogliamo individuare una soluzione coinvolgendo la proprietà entro la fine del 2014. Poi ci concentreremo sulle altre questioni importanti. A partire dal collegamento pedonale tra la rotatoria e Viale Campania e quindi sull'ampliamento della mensa della scuola. Dovremo collaborare in maniera fattiva con il Comune di Siena alla realizzazione di un collegamento pedonale tra Arbia e Taverne, magari con un passaggio pedonale apposito esterno al ponte che collega queste due località e che oggi è sostanzialmente inaccessibile per chi va a passeggio. Lavoreremo sull'estensione della videosorveglianza e sul miglioramenti dell'attività di controllo preventivo sul territorio. Un’ulteriore rivoluzione, a costo zero, che riguarderà da vicino Arbia ma anche le altre frazioni come Chiusure e Castelnuovo Scalo sarà la costituzione di comitati circoscrizionali: strutture volontarie, composte da cittadini residenti, che si occuperanno di favorire i rapporti ed il collegamento tra l’amministrazione comunale e la popolazione. Lavoreremo per un ritorno alla normalità nella manutenzione e nell'adeguamento della scuola, l'ampliamento del cimitero, la manutenzione degli impianti sportivi e delle aree verdi. Cercheremo risorse per realizzare il nuovo marciapiede lungo Via Lauretana».

Andrea Moscadelli: «Arbia è una risorsa importante per il comune. Proprio per questo avrà un ruolo importante nelle scelte future. L’espansione urbanistica già in atto e quella in programma è e sarà per Arbia un polo attrattivo per giovani coppie e magari per studenti universitari. Prioritaria la messa in sicurezza del tetto della ex fornace, con l’istituzione di un tavolo fra i proprietari e il gli enti preposti, oltre a mettere in atto azioni concrete per adeguare tutti i servizi urbanistici alla realtà attuale tenendo in considerazione la nuova espansione all’interno della ex fornace e la viabilità meccanizzata e pedonale . Continueremo a favorire l’ attività sociale, creando sinergia fra le Associazioni già presenti e mettendo a disposizione gli ambienti pubblici attuali e quelli previsti nella lottizzazione della ex fornace. Il territorio di Arbia è al confine fra tre comuni e proprio per questo ottimizzeremo i rapporti intercomunali per dare ai cittadini che ci vivono i servizi che per una giusta qualità della vita».

Laura Di Banella: «Il forte sviluppo demografico e urbanistico che ha riguardato l’Arbia negli ultimi anni richiede una completa modifica dell’atteggiamento che l’Amministrazione comunale ha avuto fino a questo momento. Per tali motivi, il primo impegno che la mia Amministrazione si assumerà nei confronti dell’Arbia sarà quello di ripartire dall’esistente, attraverso una dettagliata ricognizione della situazione attuale, dalle fogne alle strade, dai servizi comunali alla scuola, al fine di capire quali interventi devono essere messi in atto per ricondurre alla normalità una situazione che al momento è ritenuta critica da tutti i cittadini. Arbia non è una frazione ma è un paese. Deve essere messa al centro di una riqualificazione ambientale e sociale. L'area ex-fornace sarà messa in sicurezza, la mia amministrazione si prenderà l'incarico di sostituirsi al privato per la soluzione al problema amianto. Il progetto di riqualificazione dell'area ex fornace andrà rivalutato e controllato in ogni fase, con interventi su infrastrutture: superficiali e sotterranee, aree verdi e luoghi di aggregazione sociale per giovani ed anziani. Non perdiamo mai di vista nel futuro l'importanza di un paese a misura di bambino ed anziano. Nel breve periodo la viabilità andrà risolta con la costruzione di un marciapiede tra la rotonda e il passaggio a livello e la creazione di un'area di parcheggio. Occorre unire via Toscana e via Campania, per rammendare  i tessuti urbani e sociali. Nel lungo periodo portare avanti il progetto di viabilità legato alla qualificazione dell'area ex fornace.Quello che sicuramente non dovrà più accadere è che l’Arbia non si senta parte del comune di Asciano. Quello che voglio rappresentare è un comune in mezzo alla gente, che ascolti le richieste e i pareri, che sia pronto ad intervenire quando necessario e che, allo stesso tempo, abbia il coraggio di dire alle persone cosa non può essere fatto, spiegarne i motivi e individuare strategie altrenative».