E’ stata presentata a Milano, al Teatro Franco Parenti, la seconda edizione di Icastica, esposizione voluta dell’amministrazione comunale di Arezzo che verrà inaugurata il 15 giugno e andrà avanti sino al 31 ottobre. Una durata molto ampia che si spiega con la sensibilità primaria della mostra, quella per l’arte contemporanea. Se l’anno scorso furono le artiste a tenere banco, quest’anno saranno quaranta protagonisti dell’arte contemporanea, senza distinzioni di genere, che occuperanno altrettante sedi tra musei, palazzi, basiliche, piazze, vie e giardini del bellissimo centro storico di Arezzo.
Icastica, dibattito aperto In più Icastica diventa anche il contenitore degli spettacoli che animeranno l’estate aretina. Insomma il Comune di Arezzo ha messo insieme tutte le sue professionalità – soprattutto Fabio Migliorati per l’arte e Andrea Biagiotti per il teatro – e propone con orgoglio una manifestazione non facile, che già prima dell’inaugurazione ha suscitato molte polemiche per la notizia della partecipazione della “capra in formaldeide” di Damien Hirst (con animalisti e opposizioni contrarie a causa della crudeltà ravvisata nell’opera di Hirst, quando semmai avrebbero potuto avanzare riserve sull’opportunità di esporre opere che facciano parlare dei loro autori piuttosto che dell’arte vera o presunta che rappresentano). Comunque, il progetto 2014 è più rispettoso della quiete visione artistica degli aretini e Fabio Migliorati ha dichiarato che Icastica propone «arte contemporanea prestigiosa a raffronto con quella del Cimabue, di Piero della Francesca e di Giorgio Vasari», con l’intenzione di «demusealizzare l’arte e scoprire un modo diretto di vivere con essa».
La seconda edizione di Icastica Il tema 2014 è quello della rinascita o restart, per un progetto che va dall’archeologia – calchi umani da Ercolano, mummie egizie, urne etrusche, reperti dell’alluvione fiorentina del 1966 – alla contemporaneità forte di Rashad Alakbarov, Barry X Ball, Per Barclay, Robert Barta, Carlo Bernardini, Daniel Canogar, Yves Dana, Wim Delvoye, Tim Ellis, Paolo Grassino, Antony Gormley, Damien Hirst, Julie Legrand, Javier Marin, Andrei Molodkin, Richard Nonas, Michelangelo Pistoletto, Pedro Cabrita Reis, Andres Serrano, Studio AFA, Pascale Marthine Tayou, Michal Trpak, Tatjana Valsang, Costas Varotsos, Fabio Viale e Brigitte Zieger. Gli altri eventi di Icastica spaziano dall’architettura alla musica, poesia, scienze, letteratura, danza, teatro e design, senza disdegnare anche qualche concorso.
A margine della mostra… Su tutto spiccano gli spettacoli già annunciati che si terranno nell’Anfiteatro romano e che presenteranno l’Aterballetto, l’Orestea di Eschilo nella versione datata 1985 di Emanuele Severino, una serata colta e spiritosa con Philippe Daverio e il meno noto fratello violoncellista, soprattutto Dario Fo che con Chiara Di Marco, Roberta De Stefano e Jacopo Zerbo rappresenterà “In fuga dal Senato” di Franca Rame. Una sorta di teatralizzazione del libro omonimo che l’attrice scrisse per superare l’esperienza amara e inutile che ebbe come senatrice della Repubblica. Il programma verrà meglio definito nei prossimi giorni così da intendere nome e modi dell’annunciata opera, il ruolo del Polifonico, la gestione di una macchina organizzativa che dovrà funzionerà alla perfezione. E più avanti vi diremo della capra di Hirst e di un apparato funereo che evidentemente è stato portato in mostra anche per motivi scaramantici, Del resto non ci sarebbe rinascita – restart – senza un precedente trapasso…